Il bonus spesa consente di far tirare una boccata d’ossigeno a famiglie e lavoratori. Ma non per tutti gli importi sono uguali e per accedervi bisogna soddisfare alcuni criteri stabiliti nei bandi.
Famiglie, lavoratori, aziende in crisi per colpa del Covid-19: i buoni spesa hanno lo scopo di andare incontro alle categorie di persone che, in questa fase storica, si trovano in maggiore difficoltà.
Si tratta di un pacchetto economico promosso dal Governo per un totale di 500milioni di euro. Il meccanismo è veicolato dai comuni italiani, i quali hanno il compito di redigere e pubblicare i bandi sul proprio albo pretorio. Come è deducibile dal nome, i buoni spesa sono indirizzati all’acquisto di alimenti. Ma non solo: se espressamente previsto dal bando comunale, con i buoni è possibile acquistare anche i farmaci. La misura del Governo è nata inizialmente come “bonus Natale“, ma è stata estesa anche peri primi mesi del 2022.
La prima caratteristica per chi vuole avere accesso ai buoni spesa è la residenza al Comune a cui si partecipa al bando. C’è spazio anche per coloro che, quando presentano la domanda, sono domiciliati in un altro comune rispetto a quello della residenza. La legislazione prevede anche l’opportunità di farne richiesta se il cittadino non appartiene alla Comunità Europa ma ha un regolare permesso di soggiorno. Ci sono altri criteri che vanno considerati per l’accesso al bonus: il nucleo familiare, ovvero quante persone fanno parte in totale, tra genitori e figli; il reddito di ogni membro della famiglia, il reddito Isee della famiglia, la circostanza se i componenti delle famiglia lavorano. Ovviamente si considera anche il patrimonio degli immobili che fa parte della disponibilità di ciascuno. Infine, altri due elementi: la liquidità sui conti correnti dei membri della famiglia e l’eventuale accesso già maturato ad oltre forme di sostegno.
A valorizzare il buono spesa è senza dubbio il suo valore. Senza il peso di esso, servirebbero a poco le intenzioni del Governo. Il valore medio del buona spesa è di circa 300 euro, con un minimo di 100 euro fino ad arrivare a 600 euro. In linea generale, ad essere garantite da una cifra maggiore sono le famiglie più grandi, le quali, evidentemente, hanno maggiori necessità e soddisfano di più i criteri richiesti dai singoli comun e dalle relative tabelle che ogni amministrazione redige in fase di elaborazione del bando.
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