Le sanzioni che l’Unione Europea ha deciso contro la Russia di Putin sono pesanti ma il paese asiatico non resta a guardare.
Putin prepara una stretta sul petrolio che potrebbe davvero mettere in ginocchio l’Europa e potrebbe fare impennare i prezzi dei carburanti a livelli mai visti.
I pacchetti di sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia sono veramente durissimi.
Una stretta senza precedenti su diesel e benzina
Lo scopo dell’Unione Europea così come quello di tutta la NATO è spingere la Russia in default.
La Russia si avvicina sempre di più al default perché è sistematicamente tagliata fuori dall’economia internazionale. Il paese di Putin cerca di resistere come può e passa al contrattacco sul fronte del grano ma anche su quello del petrolio. La guerra del grano scatenata da Putin ha già affamato addirittura 53 Paesi nel mondo e l’Europa rischia una vera e propria bomba migratoria. Ma anche in Italia i prezzi dei cibi stanno salendo in modo notevole e di conseguenza anche per i cittadini italiani questa stretta sul cibo è assai pesante.
Il progetto di Putin
Tuttavia Putin sta meditando una stretta molto forte sul fronte dei petroli. Ovviamente non può decidere da solo perché l’Opec è un organismo internazionale composto da più paesi e quindi la volontà di Putin di diminuire il petrolio estratto deve comunque sia comporsi con quella degli altri paesi. Ad ogni modo l’Opec Ha sempre risposto picche alle pressanti richieste occidentali di aumentare la produzione di petrolio e così se le pressioni di Putin fossero abbastanza forti probabilmente l’unione dei paesi mondiali che producono il petrolio potrebbe arrivare a decidere una stretta che sarebbe veramente tragica per i carburanti. Già oggi il prezzo di benzina e diesel in Italia è altissimo nonostante il taglio delle accise voluto dal governo.
Razionamenti e blocco merci
Se Putin riuscisse a fare sul fronte dei petroli quello che già riuscito a fare sul fronte del grano la stangata per le famiglie e per le imprese sarebbe spaventosa. In particolare l’Italia rischierebbe un vero e proprio blocco merci perché già oggi gli autotrasportatori hanno un’estrema difficoltà a consegnare le merci con i prezzi attuali dei carburanti. Basti pensare che prima del taglio sulle accise i tir si erano già effettivamente fermati in alcune parti d’Italia.