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Bollette, una tregua di tre mesi e gli accrediti automatici

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Edoardo Corasaniti

Cosa può accadere alle nostre bollette se facciamo parte di coloro che possono accedere al bonus del Decreto aiuti. E c’è anche una sorpresa niente male. 

Il Decreto aiuti tra le tante misure si è occupato di contrastare l’aumento delle bollette, un fenomeno che ormai da inizio 2022 preoccupa a grava moltissimo sulle casse delle famiglie italiane, sempre più appesantite nelle spese da benzina, energia e beni di prima necessità.

(Pixabay)

Il governo guidato da Mario Draghi è intervenuto per mettere in atto una proroga che si concretizza in tre mesi: così, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i consumatori italiani che, come detto, stanno risentendo dei segni più dei beni e dei servizi che crescono nei costi. Adesso il decreto Aiuti comprende delle modifiche al bonus e ha allargato la platea di coloro che ne beneficiano, rendendo così retroattivo il bonus anche a coloro che, solo con la nuova disposizione, ne possono trarre beneficio.

Cosa è il bonus bollette e come cambia in maniera retroattiva

(Ansa, Roma, ALESSANDRO DI MARCO)

Di fatto si tratta di uno sconto che arriva direttamente nella bolletta. E’ stato previsto dal Governo guidato da Mario Draghi ed è reso operativo dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con lo scopo di garantire, in termine di spesa, sulla fattura dell’energia. La misura in particolare si rivolge soprattutto alle famiglie che vivono una condizione economica particolarmente disagiata e difficile, dovuta alla crisi economica scaturita dal Covid e dall’aumentare sempre più vertiginoso dei prezzi. Con il decreto energia avevo il diritto ad accedere al bonus sociale solo coloro che avevano un Isee inferiore a 82oo euro. Il decreto Energia invece recentemente ha alzato il tetto, facendo alzare l’asticella a 12 mila euro. Ma c’è un’altra eccezione: per le famiglie con almeno 4 figli, il tetto si alza fino a 20mila euro.

Come si chiede il bonus in modo retroattivo

(Pixabay)

Dopo aver chiesto l’Isee, l’Arera, in base alle informazioni che ha ricevuto dall’Inps e dal numero di membri che compongono il nucleo familiare, fa iniziare il riconoscimento nella bolletta. Dunque, non serve depositare una domanda al Comune di residenza. Nello stesso modo, non serve lo si faccia per ottenerla in modo retroattivo. Non è necessario, dunque, presentare un’apposita domanda al proprio Comune e la stessa cosa vale nel caso in cui si possa accedere in modo retroattivo. Nei fatti, se un nucleo famigliare ha un ISEE inferiore a 12mila euro, lo sconto sarà riconosciuto da gennaio scorso e, dunque, si otterrà un rimborso tramite le bollette dei mesi successivi.

 

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