In Italia troppe donne sono disoccupate oppure inoccupate.
A volte questo succede perché fanno le casalinghe o a volte succede anche perché il mondo del lavoro e dell’imprenditoria tendono sempre comunque a penalizzare la donna e di conseguenza sono tante in Italia le donne che non hanno un reddito e che vivono in una condizione di precarietà.
Proprio da questo punto di vista diventa importante il fondo messo a disposizione dal governo proprio per aiutare le donne.
Un aiuto concreto per le donne
Tra l’altro i contributi per il mondo femminile partono proprio dal 7 giugno. Vediamo di capire che cosa sta succedendo.
Potranno partire già dal 7 giugno le domande per poter ottenere i contributi a fondo perduto ma anche il mix di finanziamenti a tasso zero volti ad aiutare le donne. Questo fondo perduto serve ad incentivare l’imprenditoria femminile. Tramite questi aiuti veramente corposi e di grande valore anche economico il Fondo Impresa donna 2022 va ad aiutare le donne che vogliono diventare imprenditrici e così finalmente mettersi in proprio e realizzare magari il sogno di una vita. Il fondo impresa femminile del Ministero dello Sviluppo Economico sta seguendo due canali per aiutare l’imprenditoria femminile.
Un fondo che vale tanto
Si tratta di aiutare le imprese femminili che esistono già oppure aiutare le donne nella creazione di nuove imprese che partono da zero. Il fondo ha una dotazione di budget veramente impressionante. Infatti il budget del fondo impresa femminile vale addirittura 200 milioni di euro. 160 milioni vengono dal piano nazionale di ripresa e resilienza mentre 40 milioni sono stati appositamente stanziati nella Manovra finanziaria. Le domande dunque potranno essere presentate a partire dal 7 giugno. Il contributo a fondo perduto e il finanziamento a tasso zero possono arrivare addirittura a €320000 e i termini per il rimborso sono veramente comodi perché parliamo dirittura di 8 anni. Per poter beneficiare di questi soldi c’è bisogno che l’impresa sia effettivamente un’impresa al femminile e sia costituita da almeno 12 mesi.
Come richiederlo
Ma vediamo quando un’impresa si può considerare davvero in rosa. Se è una società cooperativa e di persone c’è bisogno che almeno il 60% delle socie siano effettivamente donne altrimenti non si potrà beneficiare dell’aiuto. Se parliamo invece di imprese individuali in questo caso è tutto più semplice perché basta che la titolare sia una donna. Ovviamente un discorso simile vale per le donne con partita IVA sia che siano forfettarie o anche no. Per le società di capitali valgono le quote di partecipazione e la componente degli organi di amministrazione. Addirittura €400000 possono essere erogati per progetti di consolidamento e sviluppo. Eppure i soldi non servono soltanto per acquistare beni e servizi ma anche per partecipare a corsi di formazione.