L’Unione Europea richiama l’Italia al rispetto dei conti.
La Commissione Europea rivolge un forte monito nei confronti del nostro paese. I bonus attualmente attivi in Italia sono 40 e costano 113 miliardi allo stato.
Uno sproposito che rischia di far deragliare i conti italiani.
Può essere la fine dei bonus?
Dunque per l’Europa i bonus in Italia sono troppi e poco importa se molti di essi sono cruciali per le famiglie e per le imprese messi letteralmente in ginocchio dalla crisi.
Anche Cgia di Mestre aveva fotografato una situazione simile: il censimento dei bonus rivela che sono 40 e che effettivamente costano alle casse dello Stato 113 miliardi ma forse anche di più. Eppure tagliare il bonus è difficilissimo. Infatti imprese e famiglie italiane sono messe in ginocchio a causa della crisi e l’Italia addirittura quasi 6 milioni di poveri. Molti di questi bonus sono veramente determinanti per settori strategici dell’economia o anche per famiglie particolarmente fragili e in difficoltà.
Tagliare i bonus sarebbe pericoloso
In che modo il governo può tagliare misure così fondamentali? Eppure l’Europa alza la voce e chiede all’Italia di non uscire fuori dai vincoli di bilancio. In che modo il governo potrà tagliare i bonus e con quali tempi? Ancora non è chiaro ma molti temono che per il nostro paese arrivino tempi bui. Tra l’altro questo taglio dei bonus e in generale questa stretta sugli aiuti di Stato arriverebbe proprio nel momento in cui si prepara una tremenda recessione per l’Italia è per l’Europa. Infatti sempre più analisti ritengono che il nostro paese così come tanti altri paesi del mondo presto entrerà in recessione.
In Italia già una famiglia su 12 è in povertà assoluta
Dunque in uno scenario così duro e che metterà in ginocchio tantissime famiglie, pensare addirittura di tagliare i bonus appare veramente troppo spietato nei confronti specialmente di chi non ce la fa già oggi. Ricordiamo che in Italia una famiglia su 12 è in condizioni di povertà assoluta e dunque sarebbe opportuno ampliare la spesa sociale o perlomeno rimodularla a favore di chi davvero non riesce ad andare avanti. Ma come la Grecia ha imparato ai suoi tempi con l’Unione Europea non si ragiona e infatti il sentimento euroscettico in Italia sta crescendo negli ultimi mesi. La questione del rispetto dei conti è sempre inevitabilmente molto impopolare benché importante.