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Ecco gli imprenditori che offrono 2-3-4 mila euro al mese e non trovano lavoratori

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Salvatore Dimaggio

E’ ormai un tema caldissimo quello degli imprenditori che offrono stipendi importanti e non riescono a trovare dipendenti.

Si legge spesso di questi imprenditori che sono disposti a pagare anche tremila euro al mese o più eppure non trovano dipendenti che lavorino per loro.

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Sembrerebbe un segnale incoraggiante: la disoccupazione in Italia (e specialmente al sud) è stata sempre una piaga difficile da estirpare mentre oggi addirittura sembra che sia tutto a posto.

Chi sono questi imprenditori

Tanti posti d’oro lasciati liberi farebbero pensare ad un paese con un economia talmente dinamica da aver raggiunto e superato la piena occupazione.

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Eppure quando qualche giornale è andato ad intervistare i ragazzi che lavorano effettivamente per questi generosi imprenditori sono venute fuori storie molto meno allettanti. Stipendi molto più bassi, turni di lavoro massacranti, rapporti di lavoro precari a vita eccetera. Insomma niente di diverso dalla solita macelleria del lavoro che tutti i giovani (e non solo) ben conoscono. La realtà del lavoro in Italia è ben diversa.

Lavoro povero

L’Italia è un paese terribile nel quale lavorare. Il lavoro povero è diffusissimo e questo significa che tanti lavoratori lavorano anche tutta la giornata per portare a casa cifre minime e ridicole. Infatti l’Italia è uno dei pochissimi paesi in Europa a non avere il salario minimo. Quindi altro che 4000 euro al mese: in Italia non c’è nemmeno uno straccio di legge per il salario minimo. Questo significa che se un imprenditore offre una paga indecorosa ed incostituzionale è legalmente libero di farlo. Ed infatti tanti giovani vivono di queste paghe ridicole. Ma anche sul web chi ha lavorato per questi “generosi imprenditori” spesso offre spaccati molto squallidi del lavoro presso le loro aziende.

Il lavoro in Italia

Da decenni ormai i lavoratori in Italia non godono di nessuna tutela: i contratti sono eternamente precari, le paghe da fame e questo è un rischio enorme con la recessione e la crisi alimentare che stanno arrivando. Ricordiamo che questa grande quantità di gente semi povera e precaria si aggiunge ai quasi sei milioni di poveri che ci sono in Italia ed il rischio è quello della bomba sociale. Il Governo Draghi si è trovato ad operare in una situazione di estrema difficoltà e sta cercando di muoversi tra il rispetto del bilancio e la tante emergenze e non è facile, ma sarebbe sbagliato sottovalutare questo vero e proprio allarme.

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