Gas: l’incubo degli italiani si avvicina, senza quello russo un milione di lavoratori a rischio.
Il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina intervistato dal direttore de La Stampa ha le idee molto chiare: senza il gas russo si va in recessione e si bruciano fino ad un milione di posti di lavoro.
Carlo Messina non usa mezzi termini per definire la gravità dell’eventuale chiusura dei rubinetti del gas russi, ma non è il solo a pensarla così.
Un incubo per gli italiani
Il gas russo non è realisticamente sostituibile in tempi brevi e a costi compatibili.
Di conseguenza appare assolutamente pericoloso un’eventuale chiusura dei rubinetti di Mosca. Eppure il rischio c’è ed è fortissimo. Da un lato la Russia ha più volte minacciato di chiudere la fornitura del gas ai paesi che non pagano in rubli e già alcuni paesi europei effettivamente non ricevono più il gas russo. Ma dall’altra parte c’è anche l’Unione Europea che non vuole più pagare la salatissima bolletta del gas a Putin e preme per una chiusura delle forniture. Dunque da una parte e dall’altra teoricamente si vuole la fine dell’erogazione del gas russo all’Europa. Ma questo è realmente sostenibile?
A rischio un milione di posti di lavoro
Secondo Carlo Messina così come secondo tanti altri economisti ed esperti sarebbe davvero catastrofico se l’Europa non prendesse più il gas dalla Russia. L’opinione comune e che le bollette schizzerebbero alle stelle per le famiglie e per le imprese e sarebbero proprio tante imprese a rischiare di chiudere. Carlo Messina dice che si potrebbero arrivare a perdere addirittura un milione di posti di lavoro se si chiudesse con le forniture dalla Russia, ma non è l’unico a pensarla così. Il gas russo è un gas a buon mercato e sostituirlo comporterebbe un’impennata dei prezzi davvero marcata. Oltretutto ci sarebbe una vera e propria penuria di gas e si potrebbe anche correre il rischio dei razionamenti.
Crisi e razionamenti
Tra l’altro lo stesso Mario Draghi in conferenza stampa qualche tempo fa aveva detto che l’ipotesi di razionamenti di cibo e gas non era assolutamente da escludere. Dunque se effettivamente il gas russo dovesse non arrivare più in Italia il rischio sarebbe quello di una tremenda impennata delle bollette e di una forte batosta sull’economia e tanti posti di lavoro potrebbero saltare. L’Unione Europea teoricamente continua a voler sostenere di chiudere i rapporti con la Russia, ma le pressioni per evitare questa tremenda stangata sulla già fragilissima economia europea sono tante.