Si discute ancora sulla possibilità di attuare nel nostro Paese una legge che imponga il salario minino. Per l’INPS mille euro al mese sono possibili
L’Italia è uno dei Paesi con un’Economia piuttosto forte e sviluppata, rispetto ad una larga parte dei paesi del globo. Tuttavia, il problema della disoccupazione resta molto grave, così come il basso livello dei salari che frenano i consumi, la crescita e le opportunità di indipendenza per i giovani.
Da anni si parla della possibilità di istituire nel nostro Paese una legge che imponga un salario minimo per i lavoratori. Tuttavia, il dibattito si è acceso molto nelle ultime settimane, con chi auspica una soluzione e chi, invece, chiude tutte le porte. Intanto per Paquale Tridico, presidente dell’INPS, 1000 euro al mese sono possibili.
Il lavoro in Italia è da sempre un problema che divide l’opinione pubblica e i datori di lavoro. Se a tenere banco in questi giorni è la questione di molti imprenditori che non riescono a trovare dipendenti a causa (a dir loro) del Reddito di cittadinanza, prende sempre più piede la possibilità di istituire un salario minimo.
Ad intervenire direttamente sul tema è Pasquale Tridico, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. In un’intervista rilasciata a La Stampa, Tridico afferma che il lavoro in Italia è ormai una fase di ripartenza, dicendo che tenere sospeso il decreto dignità non ha più molto senso.
Secondo Tridico, le imprese dovrebbero concedere un salario minimo di 9 euro lordi l’ora: “La cifra è assolutamente compatibile con la forchetta che ha indicato l’Europa – afferma il presidente dell’Inps a La Stampa – Bruxelles raccomanda un salario minimo basato su una forchetta tra il 50% del reddito medio e il 60% del salario mediano”.
Questo vuol dire che, in Italia, le cifre sono rispettivamente di 10,59 euro e 7,60€, per una cifra media, secondo Tridico, di 9 euro. Rispettando questi importi, quindi, il salario medio che sia augura di mantenere alle imprese sarebbe di poco superiore a mille euro al mese.
Il presidente dell’Inps si è espresso anche sul tema che sta tenendo banco in questi giorni, ricordando che il problema di molte imprese riguardo la difficoltà di trovare il personale non è attribuibile al Reddito di cittadinanza. In questo senso il problema maggiore è “il mismatch che si produce nel nostro Paese a causa della mancanza di professioni altamente specializzate”.
Ma non solo, a giocare un ruolo importante nella situazione di difficoltà in cui si trovano molti imprenditori è stata la pandemia. Molti lavoratori, infatti, adesso sono disposti a lavorare solo per salari più alti rispetto al passato.
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