Continua il problema dei prezzi relativo al gas e greggio importato dall’estero. Ecco perché i bonus stanziati dal governo potrebbero non bastare
Continua il momento difficile dal punto di vista economico per il nostro Paese. l’attuale caro vita sta relativamente impoverendo moltissime famiglie italiane, aumentando le difficoltà economiche e sociali. Il governo ha deciso di intervenire con l’artiglieria pesante, ma potrebbe non bastare.
I rincari dei prezzi di materie prime, gas e petrolio stanno causando un continuo aumento di inflazione nel nostro Paese. l’esecutivo guidato da Mario Draghi ha deciso di stanziare un bonus di 200 euro per aiutare chi è maggiormente in difficoltà, ma tutto questo potrebbe non bastare. Ecco perché.
Rincari di gas e greggio. Servono aiuti
Durante il mese di aprile, l’indice dei prezzi al consumo è stato rivisto al ribasso dello 0,2%, ovvero dal +6,2% al +6%. Tuttavia, gli ultimi report Istat non danno segnali altrettanto positivi e, anzi, hanno provocato una crescente preoccupazione per la tenuta della nostra economia.
Nel nostro Paese, infatti, stiamo assistendo ad un crescente aumento dei prezzi all’importazione già dal mese di marzo 2022. I costi, infatti, sono aumentati di circa il 2,5% al mese e del 19,9% su base annua. Sono stati registrati aumenti anche per quanto riguarda i prezzi dell’energia, che hanno visto un incremento del 5,6% congiunturale e del 72,5% tendenziale.
Stesso discorso per il gas, dove vi è un aumento dell’import di gas naturale e greggio dell’11,4%, il quale sta contribuendo ad aggravare la bilancia commerciale. Numeri che hanno portato, nel primo trimestre del 2022, ad un deficit commerciale di 7miliardi di euro, contro l’avanzo di 11,5 miliardi negli stessi tre mesi dell’anno precedente.
Ne consegue che l’export del nostro Paese ha subito un drastico calo nei numeri. In particolare, il nostro export vero la Russia, soprattutto a causa delle sanzioni, ha visto un dimezzamento del 50,9% rispetto al 2021, cresce invece l’export verso gli Stati Uniti (+40%), Francia (+21%), Svizzera (+32%), Spagna (+29.9%) e Germania (+14,8%).
Riguardo, invece, l’inflazione, l’Istat ha fornito il dato definitivo che mostra un indice dei prezzi al consumo in calo dal 6,5% di marzo al 6%. Una frenata dovuta principalmente agli aumenti dei costi dell’energia.