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Bonus casalinghe erogato tutti i mesi: c’è un fondo di verità nella notizia che spopola sul web

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Salvatore Dimaggio

La condizione delle casalinghe in Italia è veramente degna di attenzione.

Le casalinghe e i casalinghi fanno un lavoro continuativo e massacrante per il quale non ricevono stipendio e neppure pensione.

ANSA/TINO ROMANO

Quello della casalinga è un lavoro bello ma anche usurante eppure fino ad oggi non era mai stato considerato meritevole di alcun tipo di tutela.

Bonus 500 euro: cosa c’è di concreto

Tuttavia sta girando con forza una notizia secondo la quale ci sarebbe un bonus da addirittura €500 al mese per tutte le casalinghe.

Pixabay

Questa notizia ha un fondo di verità, ma è meglio capire bene di che cosa si tratta. Effettivamente l’INPS prevede un assegno sociale di 468,10 euro. Questo assegno sociale viene versato tutti i mesi alle casalinghe ma ci sono precisi paletti per fruire di questo assegno sociale. Quindi innanzitutto parliamo di un assegno sociale erogato stabilmente e non di un bonus una tantum come l’ormai famoso bonus €200 ma è anche importante capire che questo assegno sociale comunque sia non è per tutte le casalinghe. Innanzitutto c’è una questione di reddito. Per l’assegno sociale c’è bisogno che il proprio reddito massimo sia di €6000 annui.

I paletti previsti dalla legge

I €6000 annui diventano €12000 se si è coniugati. Ma l’assegno sociale per le casalinghe o per i casalinghi è una misura che non viene erogata al posto dello stipendio. Magari ci fosse un vero e proprio assegno sociale erogato alle casalinghe o ai casalinghi al posto dello stipendio. Da tempo si chiede ma il governo e nessuna forza politica ha mai preso in considerazione questa giusta richiesta. L’assegno sociale per le casalinghe e per i casalinghi si ha a partire dai 67 anni. Dunque questo assegno sociale è una sorta di pensione pensata per chi ha un reddito molto basso e avendo fatto sempre la casalinga o il casalingo non ha mai potuto versare dei contributi.

La necessità di misure più importanti

Quindi si tratta di una pensione veramente misera che è certamente qualcosa ma che è davvero bassa rispetto a simili misure previste in altri paesi europei decisamente più sociali e più attenti alle fasce deboli. Da tempo in Italia c’è bisogno di misure più sociali a tutela delle fasce deboli, ma ultimamente la retorica politica va in senso opposto e punta a togliere gli aiuti e sussidi al posto di aggiungerli.

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