Il Governo punta a cercare di rispettare il calendario previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e mette mano a tantissimi ambiti della vita fiscale.
Un Fisco tutto nuovo emerge dalle riforme del Governo Draghi. Il decreto aiuti e la delega fiscale danno modo al Governo di riscrivere tutto.
D’altra parte la maggioranza aveva avanzato veramente troppe richieste. Il cosiddetto partito trasversale della spesa che punta ad avere un governo di manica larga in vista delle elezioni per tenere buono l’elettorato, ha costretto l’esecutivo a mettere mano a tante questioni che è meglio guardare analiticamente.
Per quanto riguarda la cedolare secca non ci dovrebbero essere novità. Lo sottolinea Il Sole 24 Ore. Inizialmente sembrava che La cedolare secca sarebbe stata inasprita dal governo ma alla fine l’ha spuntata la Lega.
La cedolare secca resterà ai valori attuali. L’altra questione caldissima è quella del catasto. Il nuovo catasto entrerà in vigore nel 2026 e con la nuova dicitura fortemente voluta dal centrodestra sembrerebbe allontanarsi il rischio della stangata sull’IMU. Ma la questione del catasto secondo gli esperti continua ad essere fumosa. Il governo continua a sostenere che l’unico obiettivo è quello di scovare le case fantasma ed anzi il maggior gettito derivante dalla tassazione delle case fantasma potrà offrire una boccata di ossigeno per quanto riguarda l’IMU delle altre case regolari.
Per quanto riguarda le rendite finanziarie il governo promette un riordino in modo tale che le rendite finanziarie siano trattate in maniera più equa più ordinata e soprattutto che si smetta di incentivare soltanto la borsa e di disincentivare l’investimento nell’economia reale. Per quanto riguarda gli italiani in sofferenza il governo punta tutto sul decreto aiuti che prevede i famosi €200 del bonus anche a pensionati e percettori di reddito e pensione di cittadinanza ed un potenziamento del bonus bolletta.
Tuttavia crescono le polemiche per un esecutivo che probabilmente pressato dalle troppe emergenze alle quali far fronte non si occupa dell’ emergenza povertà. Il numero dei poveri nel nostro paese cresce sempre di più ed il reddito di cittadinanza non riesce ad intercettarne la maggior parte. Ma ciò che l’esecutivo ha fatto con questi due ultimi interventi è servito sostanzialmente ad accontentare i partiti sempre più litigiosi e timorosi di avere un elettorato scontento in vista delle elezioni.
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