Il costo della guerra in Ucraina è decisamente più alto del previsto e le famiglie se ne stanno accorgendo con chiarezza.
Finito il Covid si pensava ad una rapida e dinamica ripresa dell’economia ed il Governo prometteva un vero e proprio boom economico.
Purtroppo però le cose sono andate storte da vari punti di vista. Prima è arrivata la fortissima inflazione che ha messo veramente nei guai le famiglie e poi è arrivata la guerra in Ucraina che ha ulteriormente rinforzato il fenomeno dell’inflazione andando a colpire le famiglie in tanti modi diversi.
Un impatto duro sulle famiglie
Le bollette sono sempre più care, la benzina ed il cibo continuano ad aumentare e troppe famiglie non ce la fanno più ad andare avanti.
Anche perché in Italia specialmente le famiglie giovani vivono con introiti da fame a causa del fatto che nel nostro paese non esiste il salario minimo. Dunque tantissime famiglie che fino a ieri riuscivano a stento ad andare avanti oggi non ce la fanno più. Il caro bollette ha creato addirittura un milione di nuovi poveri in più e i numeri della povertà in Italia in generale stanno diventando veramente allarmanti. Se una famiglia finisce in povertà nel nostro paese non ha nessuno strumento di soccorso. Infatti il reddito di cittadinanza in realtà viene percepito soltanto dal 44% dei veri poveri.
Il Reddito di Cittadinanza esclude troppi
Gli altri a causa di piccole proprietà invendibili o a causa della strutturazione del proprio nucleo familiare e quindi del proprio ISEE non riescono a percepire questo strumento. Saranno probabilmente queste le ragioni che nelle ultime settimane hanno creato un vero e proprio boom di richieste del reddito di base universale. Attenzione però perché il reddito di base universale che sempre più italiani desiderano fortemente, non è assolutamente una misura scontata.
Il Reddito di Base non è scontato
Italiani lo chiedono con forza e se ne discute sempre di più, ma prima di arrivare al reddito di base universale c’è bisogno che la raccolta di firme on-line arrivi ad un milione di firme entro il 25 giugno e già questo è piuttosto difficile. A quel punto poi il Parlamento Europeo dovrebbe approvare questa straordinaria misura. L’attenzione attorno a questo strumento è altissima e molti economisti sperano che entri in funzione prima che la forte crisi minacci di destabilizzare in profondità la società. Ad ogni modo benché questa misura sia importante ed innovativa non bisogna assolutamente darla per scontata.