E’ Mauro Antonelli, nella sua veste di Responsabile dell’Ufficio studi di Unione Nazionale Consumatori a tracciare un quadro sconfortante.
Retribuzioni che non crescono, giovani pagati una miseria intrappolati in un apprendistato precario eterno gettano le basi per un disastro economico.
Le famiglie guadagnano poco, specie quelle giovani, ma le spese aumentano vertiginosamente a causa dell’inflazione sempre più alta.
Una stangata senza precedenti
I rincari feroci delle bollette e l’inflazione stanno strozzando il potere d’acquisto delle famiglie sempre più povere e spaventate per il futuro. D’altra parte l‘ISTAT certifica un Pil negativo che autorizza le più fosche previsioni.
Un paese abituato a lasciar crescere indisturbato il divario tra ricchi e poveri ora si ritrova pieno di poveri con scarse prospettive per il futuro. Ricordiamo che i consumi valgono il 60% del PIL e con una situazione del genere consumi e PIL non potranno che colare a picco in una spirale discendente difficile da gestire. Il grande allarme sono i milioni di famiglie povere che non riescono a percepire il Reddito di Cittadinanza e che rappresentano la parte più esplosiva di questo difficile quadro.
Il crollo del potere d’acquisto
E così arriviamo al crollo del potere d’acquisto: ben 5 punti percentuali. Un disastro. Ed il problema è che può crescere perchè le prospettive per la nostra economia sono davvero negative. Queste le analisi di Antonelli che impongono urgenti riflessioni. Il paese può entrare in stagflazione ed il numero di imprese a rischio fa impressione. La cosa più urgente è mettere denaro nelle tasche di tutti e proprio in questo senso riprende vigore l’idea del Reddito di Base Universale. Non è un caso che nelle ultime settimane ci sia stato un boom di richieste sull’apposito sito europeo. Si discute di scala mobile e di adeguamento automatico dei salari, ma la vera bomba è altrove.
La vera bomba non sono pensionati e dipendenti
La vera bomba non sono pensionati e dipendenti che soffrono ma ce la fanno. La vera bomba sono i poveri, gli inoccupati cronici, le partite iva poverissime: quei milioni di famiglie che sino ad oggi hanno tirato a campare male o malissimo ma che adesso non ce la fanno più. Prende sempre più corpo l’idea di un reddito minimo garantito a tutti senza esclusioni che eviti pericolose disgregazioni sociali e che eviti che milioni di famiglie si incancreniscano in una miseria che sarebbe un danno per tutti.