Purtroppo i numeri dell’Istat così come quelli degli uffici statistici di tutta Europa confermano le più fosche previsioni degli economisti.
Andiamo con ordine e vediamo che cosa sta succedendo. Quando questo aumento dell’inflazione è partito qualche mese fa le banche centrali hanno continuato a ripetere che si trattava di un fenomeno assolutamente trascurabile transitorio.
Hanno continuato a tenere i tassi a zero, ma il mostro nel frattempo è cresciuto. L’inflazione alta è diventata altissima e pian piano famiglie ed imprese sono finite letteralmente nei guai.
I costi di produzione di beni e servizi sono esplosi e tante industrie rischiano seriamente di chiudere. Tante famiglie nel frattempo scivolano al di sotto della soglia di povertà ed in Europa così come in Italia nessuno sembra riuscire a individuare cambi di rotta strutturali per invertire quello che sembra ormai uno scenario da stagflazione.
Stagflazione è una parola molto complessa per descrivere in realtà una situazione semplice quanto terribile. Si parla di stagflazione quando c’è contemporaneamente sia un’alta inflazione che una recessione. Quindi contemporaneamente i prezzi di tutto salgono ma l’economia del paese va indietro. Si tratta di uno scenario ovviamente pesantissimo e a quanto i numeri certificano, ci stiamo andando incontro.
Produrre diventa sempre più difficile per le imprese e se le imprese edili sono aiutate dal superbonus per tutte le altre gli aiuti spot del Governo sono praticamente inutili. Il rischio che l’Italia vada in recessione e che quindi si arrivi ad una vera e propria stagflazione diventa ogni giorno più elevato. Per le famiglie più povere la situazione è realmente drammatica perché tantissimi nuclei familiari stanno scivolando al di sotto della soglia di povertà. Quello che molti economisti sottolineano è che ad un quadro che ormai parla chiaramente del rischio alto di stagflazione non corrisponde una risposta della politica.
Sostanzialmente l’Unione Europea ed il Governo italiano sono assolutamente focalizzati sulla questione della guerra in Ucraina e al massimo rispondono al rischio di stagflazione con interventi e temporanei che non incidono in modo sostanziale. Non si è fatto nulla contro l’alta inflazione prima e non si fa nulla contro la stagflazione ora. In più lo scenario bellico rende tutto più duro e difficoltoso.
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