In arrivo pessime notizie per quello che riguarda i carburanti. I carburanti sono una voce di spesa pesantissima per le famiglie italiane.
Dopo le bollette, sono sicuramente la stangata più dura e per tante famiglie andare avanti diventa davvero troppo difficile.
Il Governo aveva offerto un aiuto momentaneo con il taglio delle accise sui carburanti. Infatti diesel e benzina in Italia costano molto più care che molti altri paesi.
Diesel e benzina: le nuove stangate
La colpa è proprio delle accise che sono tutta una serie di mini tasse che si vanno a sommare sul costo di diesel e benzina rendendolo veramente altissimo e proibitivo. Il governo con il taglio parziale delle accise aveva offerto una boccata di ossigeno gli automobilisti ma adesso stanno per cambiare tante cose.
Secondo gli esperti del mercato dell’energia l’acutizzarsi della crisi in Ucraina e la minaccia sempre più concreta della chiusura del gas Russo agli europei rischiano davvero di far schizzare i prezzi dei carburanti a livelli mai visti. Alcuni analisti parlano di €3 e altri sostengono che questa cifra può essere addirittura superata.
Che succede sulle accise e cosa vuole il Governo
Ma dal 2 maggio finisce anche il taglio sulle accise e di conseguenza i prezzi faranno uno scatto all’insù improvviso. Ma vediamo che cosa cambia per quello che riguarda i consumatori. Oltre i prezzi che saliranno il rischio sempre più concreto è quello dei razionamenti. Infatti le scorte di diesel sono sempre più esigue e già altri paesi europei hanno cominciato a valutare l’ipotesi di razionamenti sul diesel. D’altra parte i razionamenti l’Europa non sono certo una novità. Basti pensare che la Spagna addirittura ha fatto partire i razionamenti sul cibo visto che è troppo scarso. Insomma la possibilità dei razionamenti sui carburanti non è decisamente da escludere. Le forze politiche stanno facendo un forte pressing sul Governo per riuscire ad ottenere una proroga del taglio sulle accise e alcuni sostengono di riuscire a fare una pressione tale da strappare al governo Draghi la promessa di una proroga fino a giugno.
L’ipotesi della proroga
Ma questo per ora è soltanto un auspicio e non c’è niente di confermato. In questo periodo, poi, molti italiani sono scivolati al di sotto della soglia di povertà e questo costituisce un allarme profondo per il paese e pertanto tanti stanno chiedendo il reddito di base universale sugli appositi siti dell’Unione Europea per avere almeno un minimo per andare avanti. Insomma importante comprendere come la spirale inflazionistica sui carburanti, alimentata anche dalla speculazione internazionale, si va ad inserire in un quadro sempre più duro e complesso per l’utente finale.