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Fisco

Tasse mortali, perché il futuro delle aziende ora è a rischio

A causa di alcune modifiche del precedente governo, le aziende italiane potrebbero pagare ancora più tasse. Ecco perché

(Pixabay)

Dopo il caro energia e l’aumento esponenziale del prezzo del gas, i costi per famiglie e imprese sono cresciuti ad un livello molto pericoloso. A rendere ancora più difficile la vita delle aziende, inoltre, potrebbe essere una scelta del vecchio governo.

Secondo alcuni, infatti, gli istituti di credito potrebbero dichiarare 42 miliardi di ricavi “inesistenti” per via della revisione delle rendite catastali. Il pericolo sarebbe caratterizzato infatti dalla volontà di voler aumentare la consistenza del patrimonio delle imprese da poter poi tassare. Ecco perché.

Le aziende italiane potrebbero pagare ancora tasse

Secondo alcuni osservatori, le aziende italiane potrebbero in futuro pagare ancora più tasse. Si tratta di un timore condiviso da molti, dopo la revisione delle rendite catastali. Inoltre, il governo Conte è accusato di aver deciso che le imprese italiane avrebbero dovuto dichiarare ricavi superiori dal 2020.

Secondo quanto recepito da una direttiva europea, infatti, il nostro Paese ha dovuto spingere le imprese a dichiarare un reddito fantasma di 42 miliardi di euro. Molte aziende, quindi, saranno costrette a pagare ancora più tasse rispetto a prima. Insomma, un’ulteriore mazzata che si aggiunge alla difficile situazione economica.

Una decisione che potrebbe appesantire ancora di più la pressione fiscale sulle nostre aziende, anche tra le più strategiche, già stressate e ostacolate da quella che è la situazione geopolitica attuale. Il pericolo che Putin blocchi il gas, infatti, ha fatto aumentare i prezzi dell’energia, causando un’impennata vertiginosa delle bollette per famiglie e imprese.

(Pixabay)

Il nostro Paese, inoltre, ha deciso che solo una parte degli interessi passivi, pagati ogni anno dalle imprese, saranno considerati costi, appunto, passivi. Secondo Unimpresa, le imprese del nostro Paese avrebbero dovuto scaricare fino a 68 miliardi di euro in costi passivi. Tuttavia, con la decisione di cui sopra non potranno essere scaricati 42 miliardi di questi costi, su cui verranno quindi scaricate le imposte.

Dunque, si prospetta da molti un deciso cambio di rotta da parte del Governo, per evitare che le aziende, già appesantite dall’aumento dei costi, ricevi un’ulteriore batosta economica. Altrimenti, le imprese italiane si troveranno a dover pagare un aggravio di circa 12 miliardi di euro.

Gianluca Merla

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