Si avvicina il giorno X per la partenza delle sanzioni per chi non rispetta le norme. Ecco come il governo intende contrastare l’evasione
L’evasione fiscale è uno dei maggiori problemi nel nostro Paese. Chi non paga le tasse, infatti, non contribuisce allo sviluppo del Paese e alla corretta erogazione di servizi, anche fondamentali, per il cittadino. Un ostacolo che questo governo intende superare il prima possibile.
A partire da giugno, infatti, partiranno le prime sanzioni per quegli esercenti che non esibiscono il pos all’interno della propria attività commerciale o negano ai propri clienti l pagamento con carte di credito o bancomat. Dunque, ecco come il governo intende contrastare l’evasione fiscale e quali saranno le sanzioni principali.
Ecco come il governo vuole contrastare l’evasione
Le abitudini di consumo degli italiani sono mutate in maniera importante dopo il definitivo passaggio al pagamento digitale. Grazie alle nuove tecnologie e ai dispositivi digitali in uso, è possibile effettuare acquisti anche senza l’utilizzo delle classiche banconote.
Un metodo innovativo che ha dato anche un grandissimo contributo alla lotta all’evasione, grazie al tracciamento dei pagamenti. Le transazioni elettroniche, infatti, sono una delle metodologie preferite dai governi per combattere e sconfiggere definitivamente l’evasione fiscale.
L’Italia, infatti, è decisa a contrastare il problema dell’evasione fiscale e raggiungere gli obiettivi prefissati dal pnrr. A questo proposito, il governo sta assumendo importanti decisioni volte ad incoraggiare l’uso delle carte di credito o di altri pagamenti elettronici tracciabili.
Dal prossimo 30 giugno, infatti, entreranno in vigore le sanzioni per quelle attività commerciali che non esibiscono il pos o negano ai propri clienti la possibilità di pagare con le carte di credito. Una decisione che ha addirittura anticipato l’entrata in vigore delle sanzioni, inizialmente previste per il primo gennaio 2023.
Dunque, le multe per gli esercenti che non permetteranno pagamenti tracciabili ai propri clienti ammonteranno a 30€, a cui andrà aggiunto il 4% della transazione negata. A questo proposito si attende il decreto attuativo in Gazzetta ufficiale.
Inoltre, a breve inizieranno i controlli incrociati de dati da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il nuovo metodo che permetterà di effettuare indagini mediante i dati sulle transazioni pagati in maniera elettronica. Il fisco, dunque, avrà forse le migliori armi possibili per iniziare il contrasto all’evasione fiscale.