Uno scandalo alimentare importante che fa discutere e porre importanti interrogativi.
Anche perchè riguarda un cibo surgelato diffuso e popolare soprattutto tra i più giovani.
In un’intervista i genitori della giovane 12enne esprimono tutto il loro dolore per lo stato vegetativo nel quale si trova la figlia.
E’ la pizza surgelata Buitoni al centro di questo caso di intossicazione alimentare. I numeri sono importanti. Parliamo di ben 53 contagiati dei quali una dodicenne in stato vegetativo e due bambini purtroppo morti.
Una situazione pesantissima. Eppure la Buitoni si è mossa con celerità per operare ritiri massicci ed importanti. Ma intanto emergono nuovi particolari. Probabilmente la contaminazione è riuscita ad arrivare nel prodotto consumato dai ragazzi perchè questo particolare tipo di pizza congelata è a pasta cruda. Questo significa che è più genuina, ma anche più insidiosa. Infatti se poi in casa la cottura non è assolutamente perfetta come temperatura e come durata possono scattare i problemi.
Quella appena esposta è solo un’ipotesi e non è ancora del tutto chiaro come sono andati i fatti. Ma sicuramente uno scandalo di queste proporzioni impone indagini molto approfondite. Il prodotto non è venduto in Italia ma solo in Francia dove è molto consumato e popolare. Adesso mentre le indagini vanno avanti, su un popolare quotidiano francese, i genitori della ragazza fanno sentire tutto il loro dolore per questo caso assurdo ed incomprensibile. La loro figlia è in stato vegetativo e non risponde agli stimoli. Dunque non c’è ad oggi un modo che genitori o medici abbiano trovato per stabilire un contatto. Ma come fare a difendersi da casi del genere?
Le associazioni a tutela dei consumatori sottolineano come quando si tratta di cibo surgelato è particolarmente controllare bene l’integrità degli incarti e la scadenza. Importante anche cuocere il prodotto rispettando scrupolosamente le indicazioni per riuscire a debellare qualsiasi contaminazione possa essere presente nel prodotto. Ad ogni modo per Buitoni, che fa parte del più grande gruppo Nestlè si tratta di un notevole danno di immagine. L’azienda si è mossa con tempestività ma il numero di giovanissimi coinvolti è comunque importante. Questo prodotto non è venduto in Italia, ma questo non deve spingerci ad abbassare la guardia in tema di ritiri alimentari. Tema tornato d’attenzione anche col caso Kinder.
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