Il governo ha fatto partire una caccia senza precedenti agli evasori fiscali e i riciclatori di denaro sporco.
In questa lotta contro l’evasione il Bancomat è decisamente lo strumento principe.
Il governo ha varato la stretta sui pagamenti che impone ai commercianti di accettare pagamenti con carta di credito e bancomat.
I commercianti che da giugno dovessero rifiutarsi pretendendo per forza il contante subirebbero una pesante multa. Ma anche oltre a questo discorso c’è da dire che il Bancomat è diventato un vero sorvegliato speciale.
Infatti l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto dei poteri di indagine davvero senza precedenti. Questi poteri di indagine confluiscono nella cosiddetta super anagrafe dei conti correnti. La super anagrafe dei conti correnti fa sì che l’Agenzia possa monitorare in modo estremamente analitico tutti i movimenti che il correntista fa anche quotidianamente. Dunque qualsiasi singolo movimento non sfugge all’Agenzia delle Entrate.
Il singolo bonifico, il singolo prelievo bancomat: tutto viene attenzionato. Questa mole di dati viene fatta confluire nell’apposita intelligenza artificiale dell’Agenzia delle Entrate. Ma cosa serve tutto questo? Dai singoli movimenti è possibile ricostruire le abitudini di spesa di tutti i giorni di un contribuente. In questo modo diventa veramente semplice per l’Agenzia delle Entrate scoprire chiunque menta sulla sua effettiva situazione economica. Se i movimenti bancomat appaiono notevolmente diversi rispetto a ciò che viene dichiarato nella dichiarazione dei redditi ecco che potrebbero partire pesanti accertamenti.
Dunque le novità sul bancomat sono duplici. Se da una parte il pagamento col bancomat deve essere obbligatoriamente accettato dal commerciante dall’altra anche chi preferisca pagare col danaro contante viene comunque sia monitorato tramite il prelievo che ha fatto al bancomat. Una mole di dati che traccia un disegno molto preciso e nitido della reale vita del contribuente a tutto vantaggio della trasparenza. Il rischio però è quello di far scattare controlli a carico anche di chi magari sia in buona fede. Ma questi nuovi controlli suscitano anche delle perplessità. Lo scopo è davvero ambizioso: abbattere l’evasione del 40% in pochi anni per poter mettere in campo misure sociali davvero efficaci. Ma si riuscirà a fare questo? I più critici sottolineano come i pesci grossi dell’evasione riescano a sfuggire con tecniche raffinate ed elaborate.
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