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Assegno per la famiglia, puoi averlo dall’INPS anche con figli maggiorenni

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Edoardo Corasaniti

Non tutti sanno che l’Assegno Unico può essere incassato anche nel caso in cui ci siano figli maggiorenni che vivono a casa. Bisogna però conoscere i criteri che ti consentono di accedere al bonus.

(Gazzetta del Sud)

L’assegno unico è di nuovo oggetto di una comunicazione da parte dell’Istituto nazionale della Previdenza sociale. In particolare, questa volta, è il tema del figlio maggiorenne che sembra interessare i cittadini italiani. E’ bene sapere che con Assegno Unico si intende la somma che lo Stato mette a disposizione per i figli a carico e che solitamente si riferisce a prole minorenne, quindi teoricamente incapace a mantenersi a livello economico in autonomia. In sostanza, che fanno parte del nucleo familiare e gravano sull’Isee. Ma non è sempre così, visto che c’è la possibilità di estendere il contributo anche in altri casi che sono dettagliati e inseriti nella impostazione della legge che ne disciplina l’erogazione.

Assegno Unico anche per figli maggiorenni: ecco come e quando

(Pixabay)

Al di là del figlio a carico minorenne, lo Stato italiano garantisce un contributo anche alle famiglie che sostengono un figlio fino a 21 anni di età. Ma secondo alcuni criteri: il ragazzo segua dei corsi di formazione oppure di laurea, svolga un tirocinio o un lavoro che non gli permette di arrivare a guadagnare 8mila euro, sia regolarmente disoccupato e iscritto presso i servizi di pubblico impiego, faccia il servizio civile universale, oppure sia portatore di handicap. In quest’ultimo caso non sono previsti limiti di età.

Come presentare la domanda per l’assegno unico per il figlio maggiorenne

(Pixabay)

Come per qualsiasi bonus o beneficio, è necessario depositare la domanda all’ente preposto, in questo caso l’Inps. Per ciò che interessa l’assegno unico per il figlio maggiorenne (fino a 21 anni), bisogna che la domanda venga presentata dal genitore o dallo stesso ragazzo. La differenza però non è di poco conto. Nel primo caso, infatti, la somma dell’assegno unico verrà versata al genitore che presenta la domanda. Se invece la domanda è depositata dal figlio non ancora 21enne, allora la cifra dell’assegno sarà lui ad incassarla. Dunque, è meglio conoscere bene la normativa per non incappare in equivoci o errori che farebbero ritardare la pratica.

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