Le scorte delle materie prime alimentari sono in rapida diminuzione.
Da settimane vi sottolineiamo questa emergenza che però diventa sempre più insidiosa e pericolosa.
Il nuovo allarme scatta sul grano e come vedremo è molto pressante. Il Governo è attualmente impegnato a cercare di rimpiazzare il gas russo con quello africano.
Pane e carne a rischio: i mangimi
Un impegno sicuramente non facile perché l’Italia dipende in modo fortissimo dal gas Russo e se Putin dovesse decidere di chiudere i rubinetti per l’Italia arriverebbe addirittura la recessione.
È la banca d’Italia ad aver fornito questa previsione. Ma un altro grosso problema arriva sul fronte del grano. E’ Coldiretti a spiegare che dall’ucraina importiamo il 2,7% di grano tenero, ma importiamo anche il 15% del mais che serve ad alimentare gli animali. Il problema più grosso sono le speculazioni dei mercati alimentari.
Carestia globale: la causa è la speculazione
Questa speculazione nei paesi più ricchi sta provocando una forte impennata del prezzo del grano e questo purtroppo è quello che sta accadendo e che accadrà l’Italia, ma nei paesi più poveri sta provocando gravi carestie. Oltre 40 milioni di persone nel mondo stanno per entrare in un’estrema povertà. Per noi in Italia tutto questo significa che il prezzo del pane e di tutto ciò che viene fatto con il grano tenderà ad aumentare in modo importante. Di conseguenza gli italiani rischiano di pagare sempre più care tutte quelle cibarie che sono anche in parte derivate dal grano. Ma il forte allarme c’è anche per la carne.
L’industria dell’allevamento potrebbe presto entrare in crisi per la penuria dei mangimi
Infatti sono in rapidissima diminuzione anche le scorte del mangime per gli animali e questo significa che tutta l’industria dell’allevamento rischia grosso. Dunque se la guerra in Ucraina mette nei guai la panificazione e sta letteralmente facendo scomparire l’olio di girasole, la prossima stangata potrebbe arrivare proprio sulla carne che può diventare sempre meno e sempre più cara e ancora una volta si ricomincia a parlare delle ipotesi dei razionamenti. Lo stesso Mario Draghi non l’ha esclusa. Insomma la prossima grande emergenza è il cibo e molti analisti stanno mettendo in guardia da questo scenario tremendo. L’Italia purtroppo produce poco ed importa molto e questo la rende estremamente fragile sul fronte alimentare.