L’INPS eroga le pensioni di anzianità così come quelle di invalidità e la normativa attorno all’INPS è sempre più complessa.
Spesso infatti ci sono delle opportunità molto vantaggiose che non sono conosciute dagli stessi beneficiari e questo chiaramente è un grosso peccato.
Come sappiamo la situazione pensionistica per le donne in Italia è particolarmente grave. Infatti i contributi delle donne spesso sono assai discontinui non solo per le gravi lacune del mercato del lavoro sempre più povero e precario, ma anche perché la cura dei figli spesso blocca per anni lavorativamente le donne.
Questa è solo una delle tante ragioni che spingono molte donne a chiedere online il reddito di base universale all’unione europea, una misura che può garantire un minimo a tutti e che si spesa possa diventare realtà al più presto.
Dunque se andare in pensione è difficile per tutti a causa di uno stato sociale sempre più lontano dalle esigenze della gente, per le donne diventa ancora più ostico. Per venire incontro alle difficoltà delle donne sul fronte contributivo esiste un’agevolazione che può essere davvero molto preziosa. Questa agevolazione può andare ad impattare in modo concreto sulla storia contributiva della donna e colmare delle lacune altrimenti pericolose. La legge infatti consente di riscattare addirittura fino a 2 anni di contributi per incombenze legate alla famiglia.
Dunque determinate situazioni legate al contesto familiare possono far beneficiare di ben 2 anni di contributi. Come sappiamo nel caso di congedo non retribuito il lavoratore ha il diritto di non perdere il lavoro ma anche di non perdere i contributi. L’attuale normativa contempla la possibilità di riscattare il congedo di maternità dal punto di vista pensionistico.
Dunque sia nell’ambito del rapporto di lavoro che anche fuori dal rapporto di lavoro, si possono riscattare i periodi del congedo di maternità. Però per poter riscattare c’è bisogno di avere minimo 5 anni di contributi relativi al rapporto di lavoro subordinato. Al contrario, per quanto riguarda la maternità nell’ambito del lavoro, questa possibilità è estesa a tutte le lavoratrici. Ma oltre alla maternità vengono riconosciuti i contributi anche nella situazione della malattia del figlio minore. In questo caso i contributi possono essere divisi tra entrambi i genitori.
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