Sui bonus casa decisamente c’è qualcosa che non va e gli allarmi lanciati dal mondo dell’edilizia avrebbero dovuto essere ascoltati.
Vediamo che cosa sta succedendo. I bonus casa chiaramente non sono simpatici al Governo e questo è anche comprensibile perché 4,4 miliardi di frodi perpetrate grazie questi bonus e soprattutto al bonus facciate non possono che imporre una grande durezza.
Il Governo è intervenuto per cercare di bloccare le troppe frodi con una serie di interventi normativi che hanno reso il bonus sempre più complesso e contorto.
Ora nessuno vuole più i crediti
Non solo il bonus diventa più difficile, ma è soprattutto la cessione del credito a diventare una vera e propria corsa ad ostacoli. Tanti costruttori lamentano delle giornate intere perse soltanto dietro le scartoffie.
Ma non è solo una questione di perdita di tempo: la nuova normativa è così complessa, contorta e dissuasiva che le banche ormai non accettano più i crediti. Questa è una vera e propria bomba sul mondo della cessione dei crediti ma anche sull’edilizia in generale. Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo ma soprattutto che cosa sta cambiando. Quando è partita la nuova normativa con la cessione dei crediti ferma a 3 passaggi sono arrivate sanzioni molto dure per chi sbaglia e controlli molto severi e cervellotici.
Cosa possono fare ora le famiglie
La conseguenza è stata che fin da subito Poste Italiane ha reso molto più difficile l’accettazione del credito. Ma è notizia degli ultimissimi giorni che anche Unicredit e Intesa Sanpaolo vadano verso uno stop alla cessione dei crediti. Dunque in sostanza l’attuale panorama che si para dinanzi agli occhi di chi voglia accedere al bonus è che molto probabilmente si ritroverà con il credito in mano e non riuscirà a cederlo a nessuno. La rabbia delle famiglie e anche del mondo dell’edilizia è tanta.
La nuova normativa
La nuova normativa tre passaggi poi diventati 4 in realtà rende tutto davvero troppo difficile e le banche per non trovarsi nei guai impongono controlli stringentissimi oppure per sicurezza rifiutano proprio i crediti. Una vera e propria situazione esplosiva resa ancora più complessa dai rincari continui del costo delle materie prime. Prima l’inflazione e poi la guerra in Ucraina hanno gonfiato fino all’inverosimile i prezzi ed ora l’edilizia rischia davvero di fermarsi. Riuscirà il Governo a rendere la normativa più incoraggiante per le banche? Difficile dirlo anche perchè la priorità sembra sempre quella di evitare le frodi.