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Catasto, IMU, affitti e POS: Mario Draghi impone la sua linea dura ed è stangata

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Salvatore Dimaggio

Mal di pancia e tensioni in maggioranza perché si discute del futuro delle tasse.

Non sorprende quindi che i partiti di centro-destra alzino la voce e che il premier Draghi si spazientisca. Ci sono quattro grandi riforme sul tavolo e la prima è la più importante per i cittadini ed è quella del fisco.

Ma non mancano altri nodi delicatissimi come il CSM, la concorrenza e gli appalti. Tutti i nervi scoperti delicatissimi, ma è sicuramente il fisco quello che scatena le battaglie più dure.

Battaglia sul catasto: sarà più equo?

Draghi prega la maggioranza di non creare problemi e di non rendere i mesi che ci aspettano più difficili di quelli che sono. La questione aperta ovviamente è quella del catasto.

Secondo Salvini così come secondo le associazioni a tutela della proprietà edilizia riformare il catasto significa aumentare i valori catastali e preparare una stangata sugli immobili. Draghi rifiuta lo stralcio chiesto da Forza Italia per quanto riguarda il catasto. Dunque sul catasto si va avanti e pazienza se l’Imu aumenterà o se sarà estesa alla prima casa.

Draghi difende la riforma

Draghi lo ribadisce ancora una volta: la riforma del catasto non serve ad aumentare le tasse ma solo a renderle più giuste e ad adeguare i valori a quelli di mercato. Ma oltre il capitolo catasto sulla quale sul quale Salvini è assolutamente scettico c’è anche la questione della tassazione duale che si ripercuote inevitabilmente sugli affitti. Salvini, Tajani e Cesa sono particolarmente attivi nei lavori parlamentari per cercare di evitare la stangata anche sugli affitti. Dalla Lega fanno sapere che allo stato delle cose appare che i timori sull’aumento delle tasse fossero fondati ma effettivamente proprio negli ultimi giorni è emerso il lato di un aumento generale della pressione fiscale. Il PD fa quadrato attorno a Draghi e rimanda al mittente le accuse della Lega.

Un catasto redistributivo?

La lega è accusata quindi di fare soltanto propaganda e di rendere la vita difficile all’esecutivo. Ma effettivamente le questioni sul tavolo sono rilevanti. Se dovessero concretizzarsi i timori del centro-destra effettivamente l’aumento delle tasse sulla casa potrebbe essere importante. Come sempre quando si parla di casa c’è una forte ambiguità di fondo perché se tassare i grandi patrimoni può avere senso in una logica redistributiva, il Meridione è pieno di casette e terreni edificabili fatiscenti e di invendibili che costano agli sfortunati proprietari una pesante IMU e che non possono neppure essere venduti perché non c’è mercato.

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