C’è poco da essere allegri quando si parla di carburante e spese associate ad esse. Infatti gli italiani sperano che il prezzo rimanga sotto i due euro ma c’è qualcosa che bisogna sapere.
Quello che stiamo attraversando è senza alcun dubbio uno dei momenti più straordinari e difficili per l’economia mondiale. La dimostrazione cammina sul binario della speculazione e si traduce con il fatto che, nonostante la quantità del petrolio e il gas sia sempre uguale, il prezzo sale sempre di più a causa di una fase dettata da instabilità sociale e politica. Uno dei termometri più efficaci si legge nei distributori di benzina, ormai assediati da prezzi shock e paura di restare senza carburante. Un paradosso che spaventa gli italiani che ogni giorno sono costretti a ricaricare l’auto per andare a lavorare o mantenere una vita normale e che, dunque, pagano con il proprio portafoglio la diminuzione delle materie prime e della guerra tra Russia e Ucraina, come accade anche per altri beni primari come il pane.
Dl Energia, le novità del Governo Draghi
C’è una news che interessa le tasche degli italiani: il taglio sulle accise sui carburanti imposto dal governo guidato da Mario Draghi è stato prorogato di due settimane. Lo scopo è di combattere il caro prezzi su benzina e diesel che dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha portato il carburante a prezzi mai visti prima in Italia e in Europa. Inizialmente nel primo decreto-legge, denominato “Energia”, la scadenza era prevista per il 20 aprile. Da quel giorno, dunque, i prezzi dovevano tornare quelli di prima: oltre i 2 euro al litro. Ora invece l’esecutivo vuole prorogare il taglio dell’accisa fino al 2 maggio. Si dovrebbe così avere una riduzione dell’accisa per 25 centesimi sulla benzina e diesel, mentre di 8,5 centesimi sul Gpl.
La guerra tra Russia e Ucraina ha cambiato la vita di tantissimi uomini e donne che vivono le bombe e la paura di un attacco. Quello che accade ad est però ha conseguenze anche al di fuori dei radar degli aerei. Un esempio su tutti è reso dal prezzo del petrolio che a febbraio ha sfiorato i 140 euro al barile. Nelle ultime sedute, il petrolio Brent ha toccato quote attorno ai 115 dollari. Secondo alcuni esperti del settore potrebbe arrivare a 150 euro al barile. Quando? Non molto lontano dalla stagione che stiamo già vivendo da pochi giorni.
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