Il Superbonus non incontra le simpatie dell’esecutivo e questo ormai è chiaro, ma questa nuova stretta rischia di essere troppo pesante.
Da quando sono emersi i 4,4 miliardi di frodi generate grazie ai bonus casa ecco che tutto è cambiato per quanto riguarda questi bonus. Ma ora arrivano addirittura i controlli preventivi su qualsiasi cessione considerata dubbia.
Il mondo dell’edilizia insorge contro una normativa sempre mutevole e sempre più dura e contorta che sembra avere solo lo scopo di dissuadere dall’utilizzo del bonus.
I controlli preventivi alla cessione
A quanto pare stanno arrivando delle lettere di chiarimento ai professionisti che stanno presentando delle cessioni dei crediti che all’Agenzia delle Entrate appaiono dubbie.
Dunque una sorta di vaglio preventivo al quale il professionista dovrà rispondere tempestivamente allegando tutta la documentazione richiesta dall’Agenzia. Ma non basta. Queste lettere arrivano al professionista ma non al committente. Dunque se il professionista è negligente il cittadino non solo può non sapere nulla di queste contestazioni, ma rischia anche di vedersi bocciata la cessione senza saperne assolutamente niente.
Come difendersi
Peraltro la normativa sulla cessione dei crediti cambia per l’ennesima volta. Inizialmente c’era stato lo stop alla cessione multipla. Poi era arrivato il limite a tre cessioni coma con il codice identificativo. Oggi, in modo un po’ sorprendente spunta una quarta cessione, ma legata ad una normativa piuttosto fumosa. Infatti oggi è possibile la quarta cessione, ma deve avere una responsabilità solidale con il committente. Insomma davvero la normativa diventa sempre più contorta ed i controlli sempre più pesanti e sbagliare costa caro. Prima di vedere cosa rischiano imprese e committenti vediamo che succede sui cantieri.
Cantieri: rischio blocco
Sui cantieri la situazione è pesantissima e le associazioni di categoria non mancano di sottolinearlo. La normativa sempre più contorta e dissuasiva da una parte. Controlli e multe sempre più pesanti dall’altra. Ma poi c’è anche il grande capitolo dei rincari sui prezzi delle materie prime edili. Infatti l’inflazione e la guerra in Ucraina sono state una mazzata per il comparto edile che rischia chiusure e fallimenti a catena che andrebbero ad ingrossare l’allarme disoccupazione.
Come difendersi
Come abbiamo visto una situazione decisamente complessa. Il tecnico che dovesse ricevere queste lettere deve con prontezza interagire con l’Agenzia delle Entrate assicurandosi di presentare ogni documentazione ed informando anche il committente. E’ tuttavia inevitabile che una situazione del genere possa diventare l’ennesimo elemento dissuasivo contro questo mondo.