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Catasto: arriva l’IMU sulla prima casa, scenario peggiore sulla nuova stangata

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Salvatore Dimaggio

La riforma del catasto non convince troppi italiani. Sono soprattutto le associazioni a tutela della proprietà immobiliare che insorgono contro la riforma.

Adesso cominciano a delinearsi i pericoli più concreti per questa temutissima riforma delle rendite catastali. Riformare il catasto sostanzialmente vuol dire riformare le rendite catastali e di conseguenza andare a modificare l’IMU già pesantissima che gli italiani pagano.

Nel mirino c’è proprio la prima casa perché secondo numerose associazioni che si occupano di proprietà immobiliare, l’escamotage del Governo per far pagare l’IMU sulla prima casa sarà il seguente.

Come può tornare l’IMU sulla prima casa

Attualmente l’IMU sulla prima casa viene pagata soltanto se l’immobile è considerato di pregio. Andando a manipolare le rendite catastali sarà facile far apparire anche delle prime case assolutamente normali come immobili di pregio e quindi colpirle con l’IMU.

Un altro problema legato alla riforma del catasto è che sempre manipolando le rendite catastali sarà facile a far apparire delle famiglie che non se la passano bene come famiglie piuttosto benestanti e così aumentare il loro ISEE e privarle dei benefici sociali. Basti pensare che questo in realtà accade già oggi con l’attuale catasto. Infatti specialmente al sud tante famiglie sono proprietarie di locali fatiscenti ed invendibili oppure casette altrettanto fatiscenti ed invendibili.

Già oggi il catasto è una trappola

Questi immobili costano una salata IMU e fanno apparire il nucleo familiare come benestante e quindi lo privano del reddito di cittadinanza e in più non sono neppure vendibili. Figurarsi quindi che cosa potrebbe succedere con la riforma del catasto. Se la riforma del catasto non sarà fatta secondo criteri realmente redistributivi, rischia soltanto di acuire ancora di più il divario drammatico tra ricchi e poveri che sta emergendo con forza nel nostro Paese. Secondo molti infatti la riforma del catasto sarà null’altro che una patrimoniale, ma una patrimoniale che andrà a pesare paradossalmente sui redditi più bassi.

Il rischio è per i più poveri

Anche per questo si fa sempre più insistente il dibattito sull’istituzione di un reddito di base universale. Già tanti Italiani lo stanno chiedendo sull’apposito sito dell’Unione Europea perché la percezione diffusa è che tra inflazione e pressione fiscale sempre più alta e recessione troppi nuclei familiari finiranno per non avere il minimo per vivere. Insomma questa riforma del catasto blindata dal governo con il voto di fiducia sta suscitando sempre più paura soprattutto tra gli italiani più poveri.

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