L’Italia si avvia verso una recessione: è stata Bankitalia a fare questa fosca profezia.
Infatti secondo la banca d’Italia se effettivamente la guerra si protrarrà, l’Italia rischia seriamente una recensione di 2 anni.
Questo atroce scenario andrebbe ad impattare su una realtà già completamente messa in ginocchio dell’inflazione. Infatti Caritas e cgia di Mestre ma anche altri osservatori sull’economia sottolineano come siano addirittura 11 milioni gli italiani già in povertà o per rischiano di finirci presto.
A questo dobbiamo aggiungere il dato aberrante di oltre 1.300.000 bambini in Italia che vivono in povertà assoluta. Insomma del nostro paese è esplosa una sorta di bomba sociale ed il divario tra ricchi e poveri è ormai abissale.
Proprio per evitare che questa emergenza sociale estrema destabilizzi oltremodo il nostro paese arriva una proposta da parte dei sindacati. Infatti dopo le feste di Pasqua si riapre il tavolo tra governo e sindacati. Purtroppo le retribuzioni in Italia a causa della guerra dell’Ucraina ma anche a causa dell’inflazione sono completamente disallineate dal costo della vita. Ma il vero problema è anche quello del numero abnorme di disoccupati o inoccupati. I tagli continui a reddito di cittadinanza hanno reso i poveri del nostro paese particolarmente bisognosi e comunque tanti pure in povertà assoluta non riesco ad accedere al reddito grillino.
Sindacati ed imprese sono chiamati a prendere decisioni gravi che rendano ancora possibile vivere in Italia per le persone più povere. CGIL CISL e UIL hanno contestato con forza il decreto aiuti sostenendo che i 5 miliardi del governo siano assolutamente insufficienti. Ovviamente c’è anche la questione annosa delle pensioni ma a pesare più di tutto è il divario abissale tra ricchi e poveri. Proprio per questo il segretario Landini lancia la proposta di un contributo di solidarietà. Si tratta di reperire tra i 6 e i 7 miliardi di euro attraverso un sacrificio imposto ai ricchissimi del paese.
Anche Giuseppe Conte aveva parlato di un contributo di solidarietà e stiamo parlando di una tassa del 1% a carico del 5% più ricco del paese. In pratica si tratterebbe di una tassa del 1% su tutto tutti coloro i quali hanno un patrimonio superiore a 1,2 milioni di euro. Lo scopo di questa patrimoniale destinata sicuramente a fare molto molto discutere è quello di poter intervenire sulla cassa integrazione e su tutta una serie di misure necessarie in un periodo così critico. Tuttavia il Governo respinge questa ipotesi. L’esecutivo fa sapere di non voler aumentare la pressione fiscale, ma riconosce il grave stato di povertà di troppi italiani. Pertanto sebbene il governo respinga la patrimoniale in se stessa sostiene che necessario un approccio notevolmente più redistributivo.
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