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Razionamento cibo: quali sono i supermercati italiani che già lo praticano

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Salvatore Dimaggio

La guerra in Ucraina è una pagina terribile della storia recente ed ha effetti sulla vita di tutti noi italiani.

Ormai è chiaro che i razionamenti sono vicini perchè il muro contro muro tra Europa e Russia, blocca tantissime merci che già scarseggiano o non si trovano più. Vediamo che succede e chi già raziona il cibo.

I razionamenti sono purtroppo una triste realtà in Spagna dove sono già partiti per legge ed i supermercati già mettono tetti massimi ai cibi che si possono acquistare.

Razionamenti in Italia

Anche da noi in Italia ovviamente le scorte di cibo che si può acquistare al supermercato sono in forte esaurimento e specialmente di tanti cibi c’è davvero penuria.

L’olio di girasole, ad esempio è già quasi esaurito ed infatti le aziende lo stanno sostituendo con l’olio di palma. Le proteste dei consumatori non si sono fatte attendere: “per anni ci avete convinti a dire addio all’olio di palma senza se e senza ma ed ora ritorna?”. Ma alcuni supermercati in Italia già partono un il razionamento, ma prima di tutto bisogna capire che questo è un fenomeno a 360 gradi.

Diesel razionato

Infatti presto anche il diesel potrebbe essere razionato: una prospettiva durissima non solo per i tanti proprietari di automobili diesel ma anche per tutto il trasporto delle merci che viaggia sui tir e che così si bloccherebbe in tutto o in parte. Insomma i razionamenti non sono uno scherzo ed in Austria una compagnia di petroli ha già iniziato un parziale razionamento. Il Governo si è impegnato a cercare scorte alternative dei beni che oggi scarseggiano, ma riuscire in questa impresa non è affatto semplice.

Il supermercato italiano che ha già iniziato a razionare

Una famosa ed apprezzata catena di discount italiani ha già iniziato un parziale razionamento. Risulta infatti che Lidl abbia messo un tetto massimo alla quantità acquistabile su alcuni prodotti. I dirigenti di questa nota catena di supermercati hanno spiegato che questo gesto non è stato dettato da una vera e propria carenza di scorte, quanto da mancanze momentanee dovute a consumi in massa ed impulsivi fatti per paura della guerra. Ma secondo gli esperti i razionamenti veri e propri potrebbero iniziare presto. Il Presidente del Consiglio Draghi in più occasioni ha parlato dei sacrifici che gli italiani dovranno affrontare. E a quanto pare si parte proprio dal cibo.

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