Estremamente tesa la questione del cibo in Italia perché l’inflazione e la guerra in Ucraina hanno interrotto le catene degli approvvigionamenti.
Le catene degli approvvigionamenti del cibo sono assai lunghe e complesse e basta poco per mandarle in tilt. L’attuale scenario inflazionistico unito alla guerra in Ucraina e all’embargo che i paesi della NATO hanno imposto alla Russia, sta rendendo davvero difficile trovare i prodotti alimentari.
Gli esperti lanciano un doppio allarme. Da una parte il cibo costa sempre di più e soprattutto costerà sempre di più nei prossimi mesi.
Dall’altra parte il forte rischio è proprio quello che molti cibi non si trovino e che si arrivi al razionamento. Il razionamento è una prospettiva molto fosca ma è una prospettiva che ormai è giudicata come estremamente probabile.
Innanzitutto i supermercati in Spagna sono già partiti con il razionamento e i nostri potrebbero partire fra poco. In secondo luogo ieri Draghi in conferenza stampa ha detto “preferite la pace oppure avere il condizionatore quest’estate?” Con questa frase che è stata anche molto criticata il Presidente del Consiglio ha voluto esprimere chiaramente come i razionamenti di luce gas ma anche cibo siano estremamente probabili e anche vicini.
D’altra parte ci sono già alimenti che non si trovano più: l’olio di girasole ad esempio in tante parti d’Italia è introvabile e comunque sia entro poche settimane sarà introvabile ovunque. Ma anche il lievito ha scorte limitatissime e una lunga serie di altri alimenti si prepara ad essere probabilmente tolta dagli scaffali o razionata. Le associazioni a tutela dei consumatori lanciano l’allarme. La gente non ce la fa più a pagare questi prezzi ed ulteriori aumenti sul costo del supermercato sarebbero davvero troppo per le tartassate famiglie italiane.
D’altra parte anche Putin recentemente ha detto che sta valutando una riduzione dell’export di cibo nei confronti dei paesi ostili tra i quali ci siamo anche noi. Dunque la stretta sui supermercati non può che aumentare. Il problema è che i rincari sul cibo che sino ad oggi erano stati modesti, ora potrebbero diventare decisamente più marcati. Basti pensare che grano e suoi derivati sono previsti in forte aumento nei prossimi mesi. A questo ovviamente si aggiunge il razionamento di cui esperti e Governo parlano ormai apertamente in varie occasioni.
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