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Cibo in Italia già razionato: un supermercato inizia a dire no ai clienti

La guerra in Ucraina e l’embargo alla Russia, stanno facendo tornare di grande attualità una parola terribile: razionamento.

In tutta Europa si riflette se e quando iniziare a razionare: nessuno vuole farlo ma le scorte di troppi beni importanti sono agli sgoccioli. Dunque razionare può essere l’unica soluzione.

Se fino a ieri ci preoccupavamo unicamente del costo dei cibi sempre più alto (ed effettivamente è una vera emergenza che sta spingendo alla fame tante famiglie) oggi il rischio è proprio quello del razionamento.

La Spagna ha già iniziato (ed ora anche noi)

Effettivamente il rincaro dei cibi è drammatico e secondo Caritas ben 11 milioni di italiani potrebbero prestissimo finire in povertà. Non stupisce che in massa tanti stiano chiedendo il Reddito di Base universale sul sito dell’Unione Europea. Ormai appare l’unica speranza per andare avanti. Ma intanto il Governo spagnolo autorizza i supermercati che scarseggino di un prodotto a razionarlo. E tanti lo stanno facendo.

Ma anche da noi partono i razionamenti

Già il presidente del consiglio Draghi aveva voluto in un certo senso preparare la strada alla possibilità dei razionamenti dei generi di prima necessità. Draghi infatti aveva detto che gli italiani avrebbero dovuto prepararsi all’ipotesi di cibo razionato, ma non solo: benzina, gas.

I razionamenti possono colpire vari beni. Ma vediamo che succede ai supermercati italiani. I nostri supermercati già da settimane scarseggiano di vari alimenti. Le scorte sono troppo scarse di lievito così come di olio di girasole ed altre materie prime alimentari.

Chi inizia dire di no

Stupisce come un supermercato italiano sia già arrivato a razionare il cibo. In sostanza c’è una notissima catena di supermercati che ha diramato un comunicato nel quale pone un tetto massimo al numero di prodotti che un singolo cliente può acquistare relativamente ad un determinato cibo. Questo supermercato è la Lidl. I dirigenti di questo supermercato hanno spiegato successivamente che questa misura era giustificata non da un effettiva penuria di questi generi alimentari ma dal paniche della gente che ciclicamente li terminava.

Ma i razionamenti possono intensificarsi

Dunque gli attuali razionamenti di Lidl non sono il riflesso ancora di una vera carenza di scorte. Semmai sono il riflesso della psicosi che porta a fare incetta esageratamente. Ma il fatto resta: le scorte stanno finendo e sull’olio di girasole presto, così come su tanti altri prodotti, i razionamenti dovranno arrivare secondo gli esperti.

Salvatore Dimaggio

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