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Diesel in esaurimento: controlli ai serbatoi delle auto, poi razionamento

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Salvatore Dimaggio

Ormai la parola d’ordine è diventata razionamento: c’è penuria di troppe materie prime.

Ma se la penuria di materie prime è generale, è proprio il diesel ad essere particolarmente colpito. Infatti le scorte globali di diesel sono in rapido esaurimento e secondo gli esperti assai presto potrebbe arrivare il razionamento di questo combustibile.

In realtà in Austria una prima forma di razionamento è già cominciata. Infatti una catena di benzinai austriaca ha cominciato a razionare il diesel avendone poche scorte.

L’Italia si avvicina al razionamento

Il governo italiano ha detto che l’ipotesi del razionamento è un’ipotesi che non si può scartare e che gli Italiani devono prepararsi a questa eventualità. Ma intanto chi ha un’auto a gasolio benché non sia ancora costretto a razionamento può comunque sia subire dei controlli.

Gli italiani in questo periodo stanno cercando in ogni modo di risparmiare tanto sulla benzina quanto sugli gasolio. Ma se risparmiare sulla benzina è sostanzialmente impossibile, risparmiare sul gasolio in realtà si può. Questo perché ci sono tanti oli che possono essere messi nel serbatoio al posto del classico diesel.

Le diesel possono essere già controllate anche se non c’è il razionamento

L’olio di colza è uno di questi. Questi oli sono molto più economici rispetto al diesel e quindi chiaramente mettendo questi oli nel motore si risparmierà davvero tanto. Ma è proprio per questo che i serbatoi delle vetture a gasolio possono essere controllati ai posti di blocco. Infatti mettere questi oli nel motore significa truffare lo stato delle famose accise. Ovviamente mentre sul diesel si pagano le pesantissime accise ma su questi oli no. Di conseguenza questa è una frode allo stato. Ma anche al di là dei controlli che possono avvenire su una propria vettura, è meglio non usare questi oli perché rischiano di danneggiare il motore.

Per gli automobilisti una situazione pesantissima

Infatti questi oli sono troppo viscosi e per il motore possono sorgere problemi di varia natura. Ma gli economisti sono assai preoccupati. Ormai sono milioni le famiglie che non riescono a far fronte ai bisogni primari come può essere quello dei carburanti per andare al lavoro. Una vera e propria bomba sociale che spinge con forza il dibattito per l’istituzione di un reddito di base universale che offra a tutti almeno il minimo per vivere. In effetti già tanti in Italia lo stanno richiedendo sull’apposito sito dell’Unione Europea.

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