Ecco può succedere ai risparmiatori italiani in queste settimane a cause della guerra tra Ucraina e Russia. Cosa c’è da sapere.
La guerra in Ucraina sta prosciugando le casse di Mosca. Le sanzioni irrogate dall’Unione Europea e le spese militari, infatti, stanno impoverendo la cassaforte della potenza ex Sovietica. Il problema, però, potrebbe non interessare esclusivamente solo gli abitanti del Paese governato da Vladimir Putin. Perché che accade in Russia ha sempre, storicamente, conseguenze anche nel resto del mondo. Ecco così che già si può evidenziare che a metà marzo ha pagato 117 milioni di dollari di interessi dovuti su due eurobond sovrani. La settimana scorsa un’altra cedola di 66 milioni di dollari su un’altra emissione. Cifre stellari che fanno scricchiolare le basi economiche della Russia e degli investitori.
Russia in crisi economica: cosa può succedere ai risparmiatori italiani
Per avere a mente cosa può capitare per il default della Russia e le conseguenze in Italia, bisogna fare i conti e capire quanto i risparmiatori e investitori italiani sono esposti al debito e alle attività del Cremlino. Numeri alla mano, sono circa 20 i miliardi di dollari di obbligazioni russe emesse in valuta estera possedute da investitori stranieri, nel totale di 39 miliardi di dollari di bond della Russia. L’Italia, secondo i dati forniti della Banca d’Italia, nel 2020 l’esposizione alla Russia era pari a 19,1 miliardi di euro. Di questi, i crediti nei confronti dello Stato russo – quindi equiparabili a obbligazioni statali possedute – ammontavano a 1,3 miliardi di euro, mentre 3,4 miliardi erano legati alle banche e 14,1 miliardi di euro esposti verso aziende e famiglie.
Cosa può accadere con il default russo
Il possesso di debito sovrano russo da parte dei contribuenti italiani non sarebbe eccessivo e rappresenterebbe, tutto sommato, lo 0,16% di tutta l’esposizione che l’Italia ha verso gli altri stati nel mondo. Un numero non esagerato che in fondo non dovrebbe spaventare l’economia e le casse. Quest’ultima è di 796,6 miliardi di euro, con la Russia a pesare per il 2,3%. E’ evidente che, in caso di inadempienza russa e di mancato pagamento delle cedole, anche i risparmiatori del nostro Paese perderebbero la loro quota, anche se pagata in rubli.