La situazione dei bonus casa è diventata veramente esplosiva. L’allarme di Confartigianato solleva il velo su una normativa ormai dissuasiva.
Se il Governo con la nuova normativa sulla cessione dei crediti sperava di sbloccare i problemi sui cantieri è evidente che le cose stanno andando in modo diametralmente opposto.
Confartigianato ha diramato un comunicato veramente critico nei confronti di Poste Italiane nel quale chiede certezze e anche chiarezza. Vediamo che cosa denuncia Confartigianato. Marco Granelli presidente di Confartigianato chiede in modo accorato a Poste Italiane di ripensare la gestione delle acquisizioni dei crediti derivanti dai bonus casa.
La piattaforma di Poste Italiane
Ma che cosa ha fatto Poste Italiane per far preoccupare così tanto Confartigianato? Innanzitutto si legge dalla nota di Confartigianato, le poste hanno abbassato a €150000 i crediti cedibili a fronte dei vecchi €500000.
Dunque senza dare alcuna comunicazione alle imprese, Poste Italiane ha ridotto a quasi un quarto il plafond e tantissime imprese edili ora si trovano nei pasticci. Tra l’altro Confartigianato accusa Poste Italiane di accettare soltanto le prime cessioni dei crediti e poi per le altre chissà. Un incertezza forte dunque pesa sulla piattaforma della cessione dei crediti di Poste Italiane e poi si riverbera su tutto il comparto dell’edilizia.
Crisi dell’edilizia
Comparto dell’edilizia che già versa in una crisi profonda dettata proprio dalla nuova normativa della cessione dei crediti, ma dettata anche da incrementi sui costi delle materie prime veramente senza precedenti. Le aziende edili che avevano in programma di cedere il credito a Poste Italiane ora sono seriamente preoccupate. Dovranno cercare un altro intermediario oppure dovranno sperare che le poste decidano di accogliere la loro richiesta, ma tutto sembra estremamente arbitrario. Nel frattempo proprio le associazioni che tutelano il mondo dell’edilizia lanciano un grido d’allarme: il settore entrato in una crisi profonda e se i bonus non ripartono concretamente tanti rischieranno di chiudere.
Come possono fare le imprese edili?
Ma concretamente come può fare un’azienda edile a cedere il credito? Poste Italiane non ha ancora riposto alla richiesta di chiarimenti di Confartigianato, ma anche altri istituti stanno creando difficoltà. Il punto è che i controlli disposti dal Governo sono realmente insidiosi ed i vari istituti non ci stanno più a prendere i crediti e poi rischiare anche in proprio. Chi lamentava che quella delle tre cessioni fosse una normativa troppo stringente e che esponesse a troppi rischi aveva ragione. Basti pensare alla questione dei 5 anni di carcere per il tecnico asseveratore che sbaglia: oggi questa ritrosia di Poste Italiane non sorprende.