Cosa c’è da sapere sulla nuova misura adottata dal governo che sta per entrare in vigore. C’è qualche brutta sorpresa che è meglio conoscere prima di saltare dalla sedia.
Saranno più snelle le buste paga per alcuni lavoratori che la riceveranno nel mese di marzo: l’Assegno Unico Universale (Auu) non a tutti arriverà alla fine di marzo. L’assegno da questo mese ha ricevuto il bollino verde per il funzionamento. Si tratta di uno strumento che il Governo ha messo a disposizione per le famiglie. L’obiettivo è quello di far fronte a difficoltà e problematiche economiche scaturite dalla crisi economica dettata dal Covid, che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie italiane. A farne le spese, in particolare, sono quelle con più figli a carico tra istruzione e il resto. Per coloro che hanno presentato già la domanda, si dovrebbe avvicinare ormai il tempo in cui il pagamento dovrebbe essere erogato. Tutto chiaro fin qui, peccato che però c’è una sorpresa.
L’assegno Unico: che cos’è e chi ne beneficia
In totale, la misura adottata dal governo è di circa 19 miliardi all’anno, e va a sostituire altri strumenti già previsti. E’ stabilita un aumento di circa 6 miliardi rispetto alle somme precedentemente destinate a famiglie e genitori per la crescita dei propri figli. L’assegno è dedicato a coloro che hanno un figlio non ancora maggiorenne a carico. Ma non solo, perché il governo ha previsto anche la possibilità di dare un contributo chi ha figli tra i 18 e 21 anni. L’importo sarà inferiore. E’ possibile aggiungere nuove distinzioni: per le famiglie con Isee pari o inferiori a 15 mila euro, è previsto un assegno pari a 175 euro al mese. Scende invece la somma, a 50 euro, per un Isee che sfora i 40 mila euro.
Perché cambia la busta paga
Il nuovo assegno unico entra in contrasto con la riforma Irpef ,che ritocca aliquote e scaglioni ma potrà frenare soltanto in parte gli stipendi più bassi che percepiranno i familiari. Il calo sarebbe rallentato dall’assegno unico di 350 euro soltanto se la domanda sarà stata inoltrata entro la fine del mese scorso. Quindi, seguendo i termini indicati precedentemente, bisogna fare attenzione altrimenti il rischio è di non poter recuperare la cifra prima di tre mesi.