In moltissimi stanno perdendo il diritto a ricevere il Reddito di cittadinanza. Ecco, quindi, come cambiano i beneficiari con le nuove regole
Il reddito di cittadinanza è il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. La manovra ha avuto un considerevole successo tra coloro che ne avevano diritto ed è stata molto utilizzata soprattutto durante il primo lockdown del 2020. Ma a febbraio di quest’anno i beneficiari del reddito sono calati. Ecco perché.
Si tratta di una sostanziale riduzione della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Una conseguenza delle revoche avvenute nel mese di gennaio dell’anno nuovo. In moltissimi, infatti, stanno perdendo il diritto a ricevere il reddito di cittadinanza. Ecco, quindi, come cambiano i beneficiari con le nuove regole.
Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Inps, a febbraio 2022 sono 1,1 milioni le famiglie che beneficiano del reddito o della pensione di cittadinanza. Si tratta di un numero di beneficiari minore rispetto al passato e cercheremo di capire il perché. Inoltre, l’importo medio erogato, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, ammonta a 609€ (mentre per la Pensione di Cittadinanza l’importo è di 311€).
Sono circa 2,16 milioni i cittadini italiani che beneficiano di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza. Sono, invece, circa 231mila i cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno che beneficiano del sussidio. Infine, sono quasi 87mila cittadini europei.
Cambia anche la distribuzione geografica del sussidio. A beneficiare maggiormente del sostegno economico stanziato dallo Stato, infatti, sono i cittadini di Sud e Isole, con quasi 1,75 milioni di beneficiari. Ma è molto alto anche il numero di beneficiari al Nord (417mila) e al Centro Italia (322mila).
Come dicevamo, quindi, tra il mese di gennaio e febbraio 2022, ci sono state numerose revoche che hanno visto meno beneficiari ricevere il reddito di cittadinanza. Sono circa 11mila i nuclei familiari che dovranno rinunciare al sussidio, mentre le decadenze totali sono state circa 116mila.
Molto probabilmente, questa diminuzione dipende dall’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (DSU). Questa, infatti, risulta indispensabile per poter continuare a ricevere l’erogazione del sussidio. I motivi, infatti, possono dipendere dalla presentazione in ritardo della domanda o della mancanza dei requisiti previsti per la ricezione dell’assegno.
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