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Ag. Entrate: cambia (di nuovo!) il calendario pagamenti cartelle esattoriali

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Salvatore Dimaggio

Il Governo ha deciso di riammettere alla rateizzazione i 532 mila decaduti dalla Pace fiscale.

Vediamo allora come cambia nuovamente il calendario per tutte le varie cartelle esattoriali. Un calendario fluido che sta cercando di accompagnare il Paese verso una normalità che però sembrano sembra lontanissima.

La pandemia di covid probabilmente sta terminando ma l‘inflazione arriva a colpire le aziende e le partite IVA e così uscire fuori da una situazione di debito nei confronti del fisco diventa sempre più difficile.

Nuovo calendario

Una situazione drammatica aveva toccato le 532.000 posizioni fiscali dei decaduti da rottamazione ter e saldo e stralcio. Le proroghe si sono susseguite nel tempo ma alla fine del 2021 era arrivata l’ultima e i decaduti erano erano davvero troppi.

Vediamo allora il nuovissimo calendario che vale per tutti. Le rate del 2020 vanno pagate entro il 2 maggio. Le rate del 2021 invece andranno saldate entro il primo agosto. Entro il 30 novembre invece si dovranno saldare le rate relative a questo 2022. Ma ci sono alcune precisazioni da fare. La prima è che chi non ce la farà non potrà chiedere più nessun aiuto (teoricamente) e dovrà pagare tutto insieme quello che non è riuscito a pagare con le rate. La seconda è che per tutte queste date sono previsti soliti 5 giorni di tolleranza. Tuttavia numerosi esperti sottolineano che saranno tanti a non riuscire a rispettare queste date.

Ma davvero sono le date definitive? Forse no.

Infatti l’attuale situazione economica italiana sta mettendo davvero troppe aziende e troppe partite IVA in condizione di non riuscire ad andare avanti. Il rincaro sulle bollette e la contrazione dei consumi difficilmente consentiranno a questi contribuenti di rimettersi a posto. Una situazione drammatica dunque che beneficia di un po’ di nuovo ossigeno ma sulla quale i problemi non mancano. Tutte queste posizioni tutt’ora aperte valgono globalmente 2,45 miliardi di euro. Ogni posizione in media vale circa €4605. Eppure c’è chi parla anche di rottamazione.

Ma non è esclusa la rottamazione

Infatti la fiammata dell’inflazione e quello che sta succedendo in Ucraina spingono molti a dire che così facendo il Governo sarà costretto a fare proroghe su proroghe visto che le famiglie e le imprese sono sempre più in difficoltà ed è sempre più improbabile che riescano a rimettersi in regola. Per ora l’esecutivo di rottamazione e di condono non vuole neppure parlare. Dunque si continua con il calendario delle proroghe appena visto e resta sempre aperta l’ipotesi di ulteriori proroghe se la situazione economica dovesse peggiorare.

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