Continuano gli episodi di supermercati vuoti e aumento dei prezzi di cibo e gas. Ecco cosa si prepara a fare Mario Draghi
La guerra in Ucraina sta portando conseguenze economie anche in Italia, che si aggiungono al già affermato problema del caro energia. Continuano infatti alcuni problemi di approvvigionamento e le scene che vedono la presa di assalto di alcuni supermercati, con scaffali svuotati.
Dunque, si prospetta una situazione piuttosto difficile a livello economico, la quale chiede sicuramente la necessità di un intervento forte da parte del Governo. Dunque, mentre continuano gli episodi di supermercati vuoti e aumento dei prezzi di cibo e gas, ecco cosa si prepara a fare Mario Draghi.
La situazione economica continua ad essere piuttosto difficile, gravata dal problema dell’approvvigionamento di determinate materie prime, come gas, cereali e mais. Se da un lato il problema c’è, dall’altro la situazione continua a peggiorare anche per via di una narrazione estremamente eccessiva.
Dunque, si moltiplicano le scene di scaffali vuoti nei supermercati e lunghe file nei distributori di benzina, con l’intenzione da parte dei cittadini di fare il pieno di carburante. In questo contesto così difficile, si attendono le decisioni da parte del governo, che dovrà affrontare un nuovo periodo di crisi.
Nonostante le possibilità di un reale razionamento di materie prime e prodotti utili al benessere e alla vita quotidiana del nostro Paese sia piuttosto remota, il presidente Mario Draghi ha parlato dell’importanza di essere pronti ad affrontare uno scenario di questo tipo.
Il presidente del Consiglio ha infatti parlato, in una conferenza stampa, di quelli che saranno gli effetti a medio-lungo termine per il nostro Paese a causa del conflitto in Ucraina. Tra le certezze, infatti, vi è una continua mancanza di materie prime e l’eccessivo costo dell’energia. Ad oggi il pericolo non c’è, ma è lo stesso Premier a parlare di “logica di razionamento” nel caso in cui la situazione dovesse precipitare.
Questo significherebbe la necessità di alcuni interventi per ridurre i consumi di beni e materie prime, appunto al centro del razionamento. Questo vuol dire procedere al razionamento di fonti energetiche, come il gas ed energia. Si arriverebbe, quindi, ad una riduzione dell’orario di accensione dei riscaldamenti e/o lo spegnimento delle illuminazioni in uffici pubblici e abitazioni.
Ma non solo, in una scena (ad oggi, lo ripetiamo, piuttosto lontana) di razionamento, potrebbe esserci la diminuzione della disponibilità di alcuni prodotti. Parliamo quindi, di assistere ad una diminuzione della presenza nei supermercati di prodotti come olio di semi, pane, pasta, farina e altri prodotti provenienti dall’Est.
Tuttavia, come ricordato anche dal ministro dell’Agricoltura, questa situazione sembra essere ad oggi molto remota, ma è necessario tenersi pronti per evitare il panico.
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