Continuano le polemiche attorno al Reddito grillino: entro che limite il Comune può utilizzare i percettori senza formarli e cosa rischiano?
Non c’è dubbio che il Reddito di Cittadinanza sia un ausilio prezioso per tante famiglie che senza di esso non avrebbero i mezzi per vivere. Ma tante cose stanno cambiando attorno al reddito grillino.
C’è la questione del reddito che si perde con due soli rifiuti che ha cambiato di molto le dinamiche del reddito grillino, così come c’è il problema dei controlli da parte delle agenzie per l’impiego.
I rischi del “tappabuchi”
Ma la nuova questione che tiene banco è quella relativa al rapporto tra reddito di cittadinanza e lavoro. Addirittura 1000 beneficiari del reddito di cittadinanza saranno chiamati presto all’anagrafe e al tribunale.
Ma i sindacati vogliono vederci chiaro. Accade a Torino ma potrebbe presto accadere in tutto il resto d’Italia ed esperimenti di questo tipo non mancano. Secondo il palazzo di città torinese questo può essere un modo per impiegare i beneficiari ed anche un modo per aiutare l’anagrafe ed il tribunale torinese che lavorano a ranghi ridotti. Ma i sindacati non sono stati coinvolti da parte dell’amministrazione torinese. Non è la prima volta che accade in Italia ed il rischio è quello che i beneficiari del reddito grillino vengano messi a coprire mansioni per i quali non sono stati adeguatamente formati.
Si deve lavorare anche se non si è formati?
Dunque da una parte abbiamo precisi obblighi da parte del dei beneficiari del reddito di cittadinanza per quello che riguarda il dover rispondere alle offerte di lavoro, però dall’altra, sottolineano i sindacati, bisogna anche evitare il rischio che il beneficiario del reddito di cittadinanza possa essere utilizzato come un tappabuchi per mansioni per le quali non è effettivamente formato. Le amministrazioni comunali ritengono che questo sia un modo ottimale per impiegare i beneficiari a vantaggio della collettività, ma le criticità non mancano.
Cosa si rischia
Se un percettore del reddito viene convocato per un compito per il quale non è effettivamente formato cosa può accedere? Soprattutto cosa accade se non sentendosi in grado, dovesse rifiutare? Sicuramente sono questioni spinose soprattutto per i percettori che ovviamente non vogliono rischiare di perdere il reddito ed anche per i sindacati che chiedono un maggior coinvolgimento. Un vuoto di raccordo col sindacato, ma anche un vuoto politico visto che le rielaborazioni del reddito spesso annunciate, tardano ad arrivare.