La cartelle esattoriali rappresentano uno degli argomenti più insidiosi per gli italiani, spesso costretti a pagarle in misure elevatissime. E inoltre, si aggiunge anche una speranza che però tale rischia di restare.
Uno degli argomenti che maggiormente interessa gli italiani è senza dubbio quello delle cartelle esattoriali. In alcune di esse rientra ancora il famoso “aggio della riscossione” come onere che l’utente deve pagare allo Stato. I più attenti si saranno accorti che dalla Legge di Bilancio 2022 lo Stato italiano ha abolito l’aggio della riscossione, attribuendo questo compito direttamente a se stesso. Per i più giovani o per chi se lo fosse dimenticato, è bene una ripassata per capire di cosa si trattava e che, ancora, non sembra essere sparito.
Quando ancora vigeva l’aggio della riscossione gli oneri di riscossione erano stati quantificati e definiti così: 6 per cento (con 3 per cento per il contribuente debitore e il restante 3% a carico dell’ente creditore) e con pagamento della cartella entro 60 gg dalla notifica; al 6% delle somme a debito, totalmente addossato a carico del contribuente, per le somme pagate trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento. Con la Legge di bilancio 2022 il servizio è passato allo Stato, abolendo così gli oneri di riscossione per il debitore e che ammontavano al 3 per cento per le somme del ruolo (entro il sessantesimo giorno della notifica della cartella). Abolita dunque quella del 6 per cento, che dunque non va calcolata e misurata.
Nonostante la Legge di Bilancio 2022 sia stata approvata da qualche mese, c’è da sapere che gli oneri di riscossione devono essere riscossi per ciò che riguarda il 31 dicembre 2021. Cioè, in pratica, in base a quanto c’era di dovuto resta invariato. Sarà dal 1 gennaio 2022 che cambieranno le norme. E questo ha delle conseguenze anche sul piano della visualizzazione nella cartella che poi viene visualizzata dal debitore/utente che deve pagarla: per coloro che dovevano quelle somme, continuerà ad esserci l’indicazione dell’aggio esattoriale. Ecco perché l’illusione di non vedere più questa denominazione non la troveremo più: bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo.
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