Il Presidente Draghi ne ha parlato chiaramente in conferenza stampa: il rischio di un razionamento è concreto.
Per l’Italia cambia tutto e molti si chiedono se stiamo per entrare in un’economia di guerra. Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. La forte inflazione iniziata alla fine del 2021 è letteralmente esplosa in questo 2022.
Questo ha fortemente destabilizzato le catene dell’approvvigionamento alimentare. Tuttavia prima della guerra in Ucraina si riteneva che queste catene seppur con difficoltà potessero essere ripristinate senza troppi scossoni. La guerra ha cambiato tutto ed ora il rischio dei razionamenti diviene concreto. Vediamo tempi e modi.
Certo il prezzo dei cibi sarebbe aumentato, ma tutto poteva essere ancora gestibile. Con la guerra cambia tutto perché la cosiddetta supply chain dell’alimentare entra fortemente in crisi e tanti generi alimentari potrebbero non arrivare più nei supermercati.
In realtà ci sono due emergenze sovrapposte. La prima è che il caro carburanti renda difficoltoso per i TIR muoversi e si abbiano dei blocchi merci. Questo in varie parti d’Italia è già successo. La Sardegna ad esempio ha sperimentato un parziale blocco merci in questi giorni. Ma questa è la ipotesi migliore. L’ipotesi peggiore è proprio quella che le riserve nazionali di vari generi di prima necessità cominciano a scarseggiare.
Non parliamo solo di cibo, ma anche di diesel che ultimamente scarseggia un po’ in tutto il mondo. Se si dovesse arrivare effettivamente a questa situazione che ormai neppure il Presidente del Consiglio nega e che secondo molti economisti è probabile, non si potrà fare altro che ricorrere al razionamento. Il razionamento è una misura che in Italia non si adotta da decenni e che ci riporta alla mente le proprie buie delle guerre mondiali. In periodo di razionamento la spesa non si può fare più nella maniera usuale ma bisogna attenersi alle razioni stabilite per ciascuno.
In sostanza se in questi giorni tanti italiani stanno facendo incetta di cibi al supermercato proprio in previsione della guerra, se dovesse scattare il razionamento tutto questo finirà e ci dovremmo attenere alle relazioni stabilite dall’esecutivo. Uno scenario veramente tremendo che speriamo davvero non si materializzi. Ma Il fatto stesso che il presidente del consiglio ne abbia parlato, sebbene invitando comunque a prenderla come un’ipotesi e a non farsi prendere dal panico, suona comunque come un avvertimento.
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