Sempre più caos attorno al Superbonus 110% e a tutti i bonus casa.
Il mondo dei bonus casa avrebbe dovuto ripartire con vigore dopo la riapertura della possibilità della cessione dei crediti multipla e molti effettivamente lo speravano.
Il governo dopo aver scoperto 4,4 miliardi di frodi aveva concesso una sola cessione del credito e i cantieri si erano fermati in mezza Italia. Ma la nuova cessione dei crediti Multipla sta riportando effettivamente lo slancio sperato?
Secondo molti no, si parla di proroghe ma in realtà i problemi risiedono proprio nella normativa sulla cessione dei crediti.
Poste Italiane aveva chiuso la piattaforma per la cessione dei crediti intimorita dai troppi crediti dubbi che si andavano accumulando con grande disinvoltura. Dopo la nuova normativa la piattaforma è stata aperta ma era diventato a questo punto chiaro che la cessione multipla era cambiata per sempre. Infatti la nuova cessione dei crediti è accompagnata da un bollino che segue il credito attraverso tutti i suoi pochi passaggi e né impedisce il frazionamento.
Dunque per la banca per gli istituti di credito diventa assai poco appetibile il nuovo credito e questo spiega perché Poste Italiane ha creato una nuova piattaforma molto dissuasiva per chi voglia cedere il credito derivante dal bonus. Oltre a ciò è arrivata anche la promessa da parte del governo di controlli stringentissimi. E le sanzioni saranno altrettanto dure. Per il tecnico asseveratore che sbaglia i suoi conteggi si può arrivare ad una multa fino a €100.000 e alla detenzione fino a 5 anni. Decisamente non sorprende che dal mondo dell’edilizia si sottolinei come i bonus non attraggano più come prima. Ma anche se il bonus casa è stato prorogato fino al 2025 sono tante le imprese che a conti fatti abbandonano i lavori.
Una pratica certamente scorretta ma spesso capita che dopo aver stipulato il contratto ci si renda conto che le normative sono cambiate e che i prezzi sono saliti alle stelle e non sono pochi casi in Italia nei quali le ditte si rifiutano di onorare gli impegni presi. Insomma una situazione davvero spinosa per il comparto dell’edilizia che sperava di poter davvero ripartire con la nuova normativa. Ma sono proprio i tremendi rincari che arrivano con la guerra in Ucraina ed il temuto default russo a far sostenere a molti che il bonus casa sia diventato davvero troppo sconveniente.
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