Arrivano finalmente i nuovi massimali per il bonus casa. Sicuramente una boccata di ossigeno per questo comparto ma come vedremo i problemi non mancano.
Il prezzario MiTE è stato salutato come uno strumento per adeguare i massimali previsti per l’asseverazione dei costi ai rincari delle materie prime. In realtà proprio questo prezzario è stato accompagnato da numerose polemiche perché inizialmente il governo voleva che i nuovi massimali fossero “chiavi in mano” cioè fossero comprensivi di spese del Professionista posa in opera eccetera.
Ma ormai è chiarito che la filosofia chiavi in mano non è stata poi applicata al prezzario mite definitivo. Da oggi il nuovo prezzario arriva in Gazzetta Ufficiale e di conseguenza ci saranno margini più ampi per i lavori del Superbonus dal 16 aprile.
Questa in se stessa è una notizia positiva, ma in realtà arriva in un quadro piuttosto complesso. Innanzitutto il prezzario mite prevede un aumento dei massimali pari al 20%.
Non è un aumento da poco ma gli esperti del mondo dell’edilizia sottolineano come in realtà sia già ampiamente disallineato dall’inflazione reale ma soprattutto dal costo delle materie prime. Con la guerra in Ucraina il costo delle materie prime ha subito un ulteriore fiammata verso l’alto e molti economisti sostengono che se la Russia dovesse andare in default ci sarebbe un ulteriore scatto delle materie prime. Ma in queste condizioni l’aumento del 20% appare realmente utile? Secondo la maggior parte degli esperti no.
Ma soprattutto a suscitare dubbi e polemiche è la nuova normativa della cessione dei crediti. I controlli sono strettissimi e quando si consegnano i documenti alla piattaforma di Poste Italiane si viene intimoriti dalla mole di documentazione da presentare ma anche dai tempi lunghissimi perché la cessione venga accettata. Sempre a proposito di asseverazione dei costi poi, si segnala l’estrema durezza della normativa. Infatti ha davvero sorpreso il mondo dell’edilizia sapere che il tecnico che dovesse sbagliare l’asseverazione dei costi rischia addirittura fino a 5 anni di detenzione.
Gli esperti del mondo dell’edilizia sottolineano che il nuovo status quo sui bonus casa sia dissuasivo. Tra costi alle stelle e la cessione del credito trasformata in un labirinto burocratico e con la velata promessa di controlli a tappeto, ormai c’è poco di allettante nei bonus. Questo mondo non è certamente alla fine ma anche una recente indagine di Nomisma sottolinea che l’interesse per i bonus sulla casa è fortemente diminuito. C’è però anche da dire che così le frodi sono realmente più difficili.
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