Il Governo vuole dare una boccata di ossigeno sul fronte del Superbonus ed opera proroghe, eppure dal comparto c’è forte scetticismo.
Il mondo dei bonus casa è in travaglio perché la nuova normativa sulla cessione dei crediti ha reso tutto più difficile. Il governo in un primo tempo voleva bloccare la cessione dei crediti multipla ma adesso con la nuova normativa le cose non sono diventate più semplice per gli italiani.
Infatti con il nuovo tetto delle tre cessioni del credito ma soprattutto con i controlli stringenti molti stanno pensando bene di lasciar perdere il bonus. Infatti gli esperti del settore dell’edilizia e dell’immobiliare sottolineano come la nuova piattaforma per la cessione dei crediti di Poste Italiane sia proprio la dimostrazione della complessità esagerata cui è arrivato il bonus. Ma vediamo la novità disposta dal decreto sostegni per. E’ un emendamento al Decreto sostegni ter ad introdurre una proroga per quello che riguarda la comunicazione della cessione del credito.
Come sappiamo la scadenza per la comunicazione della cessione del credito è attualmente fissata al 7 Aprile 2022.
Con l’emendamento che dovrebbe confluire nel decreto sostegni ter e che è già stato approvato in Senato, la scadenza per la comunicazione della cessione dei crediti slitta al 29 aprile 2022. Sicuramente è una boccata di ossigeno ed è l’opportunità per monetizzare in modo più corposo ciò che deriva dal bonus, ma come detto le criticità non mancano. Poste Italiane così come qualsiasi altro istituto che debba accettare il credito ormai è fortemente timoroso nei confronti del credito che riceve in cessione e così opera una serie di controlli che molti ritengono esagerati ed asfissianti.
La colpa ovviamente non è di Poste Italiane che anzi sul suo sito avvisa l’utenza che i tempi per i controlli potrebbero essere anche molto lunghi. È tutto legato alla nuova normativa della cessione dei crediti che prevede pene severissime e controlli a tappeto. Basti pensare che per il tecnico asseveratore che sbaglia ci sono multe fino a €100.000 e detenzione fino a 5 anni. Dunque se c’è qualche settimana in più per comunicare la cessione è vero anche che i problemi non mancano. Ma da non sottovalutare sono anche i rincari sui costi delle materie prime. Dai cantieri si lancia un pressante allarme. I costi salgono di giorno in giorno, l’energia è proibitiva egli aumenti del prezzario MiTE sono insufficienti.
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