I prezzi delle case italiane salgono del 4% nel quarto trimestre e registrano + 0,1 sul precedente.
Questi rincari sono un riflesso dell’inflazione galoppante ma anche del timore. Sono tante le cose che spaventano gli italiani ed il mattone si riconferma un bene di rifugio, ma questa volta può essere tutto diverso. Gli italiani hanno paura dell’inflazione galoppante e della guerra in Ucraina.
Gli italiani hanno anche paura del default russo che potrebbe travolgere le banche e tanti altri asset. L’aumento dei tassi da parte della Fed che addirittura ha promesso 8 aumenti nell’arco del 2022 rischia anche di far deragliare le borse. Dunque il mattone teoricamente in un momento così cupo per l’economia italiana ed anche mondiale dovrebbe essere un bene di rifugio ma, ripetiamo, stavolta le cose non stanno proprio così.
Le associazioni che rappresentano la proprietà immobiliare Lancia non pesante allarme sulla riforma del catasto. Secondo alcuni la riforma del catasto infatti è soltanto l’antipasto per una triplicazione dell’IMU o comunque per un forte aumento.
Una prospettiva decisamente cupa ed inquietante che rischia di rendere la casa più che altro una trappola per gli italiani. Ma vediamo di capire quello che sta succedendo. Il governo ha assicurato che con la riforma del catasto nessuno pagherà più tasse ma in realtà ben pochi credono a questa versione delle cose. Infatti come molti hanno fatto notare il governo ha messo addirittura la fiducia sulla riforma del catasto e ha detto chiaro e tondo che se non sarebbe passata l’esecutivo sarebbe caduto.
Se la riforma del catasto fosse soltanto qualcosa di routine non si sarebbe assolutamente esposto il paese ad una crisi di governo nel bel mezzo di una delle situazioni più critiche degli ultimi anni. E’ evidente dunque che la riforma del catasto sta molto a cuore al governo ed è strumentale ad un forte introito nelle casse dello Stato. Il governo continua a ripetere che lo scopo è soltanto quello di censire i due milioni di immobili fantasma che non pagano le tasse ma molto probabilmente i piani del governo sono altri. Il timore è quello che si spingano gli italiani verso l’acquisto della casa, bene di rifugio per eccellenza durante le tempeste e poi la si colpisca con una durezza senza precedenti.
Ecco come il bene di rifugio si trasformerebbe in una trappola ma questa trappola in realtà finirebbe per ingabbiare il Paese intero. Come vari studi hanno dimostrato la tassazione esistente in Italia sulla casa è sproporzionata rispetto a quella corrispettiva negli altri paesi europei e di conseguenza aumentarla ulteriormente avrebbe effetti depressivi sull’economia. Ma in uno scenario economico già così gravemente compromesso e che addirittura secondo alcuni sta imboccando la via della stagflazione, un’ulteriore accanimento della tassazione sulla casa sarebbe davvero qualcosa di saggio?
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