Parlare di pensioni oggi è parlare di qualcosa di davvero critico perché tanti pensionati non ce la fanno ad andare avanti.
Ma la doppia novità di aprile sicuramente rappresenta una grande boccata di ossigeno per tutti. Tanti osservatori economici stanno lanciando l’allarme sulla situazione assai precaria dei pensionati italiani.
Gli aumenti delle bollette della benzina mettono in ginocchio la maggior parte dei pensionati che spesso non hanno gli strumenti minimi per far fronte ad un costo della vita che diventa sempre più oneroso. Di fronte a questa vera e propria emergenza che rischia solo di peggiorare con la guerra in Ucraina, sul cedolino di aprile arrivano però delle buone notizie. Infatti una pensione più ricca è sicuramente qualcosa di molto gradito ma soprattutto di molto utile in questi tempi di forte crisi.
Buone notizie INPS
Andiamo a vedere il primo elemento che rinforza la pensione degli italiani. La nuova IRPEF introdotta a partire da quest’anno dal Governo Draghi punta non solo ad una semplificazione degli scaglioni, ma soprattutto ad un loro alleggerimento. Infatti con la nuova IRPEF tutti gli scaglioni beneficiano di un’aliquota più bassa. Infatti lo scopo della riforma dell’IRPEF non era soltanto quello di portare gli scaglioni da 5 a 4, ma soprattutto di far godere un vantaggio in termini economici a lavoratori e pensionati.
Doppio vantaggio sul cedolino
Mediamente questo vantaggio dovrebbe essere circa di €260 all’anno. Ma c’è anche un’altra novità a rendere i nuovi cedolini più pesanti. Si tratta della perequazione all’inflazione.
Infatti la pesante inflazione che stiamo vivendo viene compensata automaticamente dall’INPS con un aumento sulla pensione. La perequazione dovuta all’inflazione determina quindi sulla pensione degli italiani un aumento dell’1,7%. Si tratta di un aumento che per i mesi di gennaio e febbraio è arrivato solo in parte ai pensionati italiani, ma che da marzo ed Aprile arriva a regime e dunque potrà essere percepito per intero. Eppure le polemiche non mancano.
Criticità sulle pensioni
Questi aumenti pure importanti e certamente utilissimi non vanno a compensare effettivamente un’inflazione che diventa ogni giorno più pesante e le associazioni di categoria lamentano una condizione di sempre maggior fragilità per tanti pensionati. Ovviamente il tutto viene reso più duro per i pensionati più poveri. Il problema è che l’importo degli aumenti è stato deciso quando l’inflazione era molto più bassa e soprattutto appariva transitoria. Oggi con un’inflazione al 6% (ma che con la guerra in Ucraina può essere arrivata al 10%) tutto diventa più duro.