Il prezzo del pane sale alle stelle dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Ecco perché la guerra ha conseguenze direttamente anche in Italia.
La guerra in Ucraina ha senza dubbio provocato delle conseguenze sul piano economico in moltissimi stati dell’Europa. Kiev infatti ha un ruolo centrale nei mercati del Vecchio continente, soprattutto per quanto riguarda l’import di materie prime come il grano. Come ormai evidente, l’Ucraina è il paese leader per ciò che riguarda i mais e i semi. Non è un caso che da quando è scoppiata la guerra con la Russia i prezzi siano saliti a dismisura. E al momento non sembrano intenzionati a calare. Se la crisi dovesse continuare con questo passo, alcune certezze finora conquistate potrebbero crollare.
La Guerra in Ucraina e le conseguenze indirette: quali beni a rischio
Il pane è il bene primario che maggiormente sta soffrendo a causa del conflitto ucraino. Ma in sofferenza ci va anche la pasta, con quote altissime per la vendita al chilogrammo. Rimanendo al pane, è un cibo ormai assodato sulle tavole degli italiani ma che, di fatto, è strettamente collegato con quanto Kiev riesce a spedirci. Ma i prezzi non vanno alle stelle esclusivamente per il conflitto bellico. Come molti ricordano, il rischio era stato paventato già prima. Già da diversi mesi infatti c’è stato un allarme del caro-bollette che, di conseguenza, si riflette sui nostri consumi e sulle nostre spese. E’ stato calcolato che le spese sono aumentate per circa il 13/15 per cento.
La dimostrazione di quanto appena sostenuto lo si trova nelle misure che il Governo guidato da Mario Draghi aveva iniziato a destinare per fronteggiare il caro spese.
Caro spese, dove gli aumenti sono più evidenti
In alcune zone d’Italia il Pane ha toccato cifre record. A Ferrara, in Emilia-Romagna, un chilo di pane è stato acquistato a 9,8 euro. Sempre in Emilia, a Forlì, il costo ha toccato quota 9 euro al chilo. Certo, si tratta di quote record e in media il prezzo è leggermente più basso anche se comunque superiore rispetto a quanto accadeva prima. A Milano, Bologna, Bari, Modena le cifre hanno superato i 6 euro. Al sud i prezzi sembrano restare più bassi, con quote che toccano i 2 euro.