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Superbonus proroga unifamiliari: indiscrezioni cantieri e novità 2023

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Salvatore Dimaggio

Il Superbonus ed in generale i bonus casa stanno vivendo una situazione di grande transizione e gli allarmi su questo strumento un tempo molto amato dagli italiani si sprecano.

Il superbonus avrebbe dovuto ripartire con energia dopo la stretta sulla cessione dei crediti, ma quello che poi è accaduto in realtà è qualcosa di molto diverso da quello che il Governo si attendeva.

Innanzitutto c’è l’annosa questione della proroga delle unifamiliari. Come sappiamo il Superbonus per le unifamiliari finisce nel 2022. In più c’è anche il paletto che il 30% dei lavori dovrebbero essere ultimati entro il 30 giugno. Condizioni molto dure per le unifamiliari ed il governo anche ultimamente sembra voler confermare questa durezza e questa lontananza siderale rispetto al resto della normativa.

Quali prospettive

Ma prima di vedere le motivazioni che potrebbero spingere l’esecutivo ad un cambio di rotta cerchiamo di contestualizzare l’attuale situazione del bonus. Dopo la stretta sulla cessione dei crediti, il Governo ha deciso di riaprire alla cessione dei crediti multipla ma questa riapertura ha creato un vero e proprio caos. Difatti il Governo ha posto paletti strettissimi che hanno portato due conseguenze piuttosto paradossali.

Troppa durezza

La prima è che tanti cantieri non sono ripartiti affatto. La seconda conseguenza è che Poste Italiane ha riaperto la piattaforma per la cessione dei crediti, ma avvisando con chiarezza i suoi utenti che la documentazione da presentare sarebbe stata davvero corposa e che anche i tempi per vedersela approvata sarebbero stati davvero lunghi. Tra l’altro per il tecnico asseveratore che sbaglia, scatta la sanzione della detenzione fino ad addirittura 5 anni.

La speranza dei cantieri

Insomma la nuova normativa sulla cessione multipla dei crediti è apparsa agli osservatori più esperti come davvero punitiva nei confronti del comparto. Un comparto che ormai viene percepito come una fabbrica di frodi e che però così rischia di fermarsi. Con i prezzi sempre più alle stelle molti osservatori del mondo dell’edilizia sostengono che troppi cantieri delle unifamiliari non riusciranno a rispettare gli stringenti paletti del governo e che alla fine l’esecutivo sarà costretto ad una proroga.

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Dal mondo dell’edilizia ci si attende questo, ma ovviamente allo stato attuale certezze non ce ne sono. È vero anche che se troppi cantieri non dovessero riuscire a stare nei tempi per la fine del 2022 potrebbe anche essere accettato uno sforamento nel 2023. Ma ripetiamo, allo stato attuale sono solo supposizioni.

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