Una brutta atmosfera si respira in Italia e c’era da aspettarselo. L’inflazione sta spaventando le famiglie ed il timore di restare senza cibo sta facendo il resto.
Ai benzinai c’è tensione. Nei giorni scorsi alcuni benzinai erano stati sorpresi a gonfiare il prezzo già altissimo dei carburanti. Da quel momento è cominciato il putiferio. Da nord a sud i benzinai denunciano vere e proprie aggressioni verbali. Ma mettono le mani avanti: loro in una situazione del genere ci perdono e basta.
Si, perchè il loro guadagno per litro è rimasto sempre identico, ma vendono meno litri di carburante e la bolletta per far funzionare le pompe invece è lievitata mediamente di 10.000 euro l’anno. I benzinai non si stanno arricchendo, anzi molti pensano di chiudere proprio l’attività. Lo sciopero di notte delle pompe di benzina a partire da oggi lunedì 14 mira proprio a questo. Da un lato ridurre le spese dell’illuminazione notturna e dall’altro lanciare un segnale al governo.
Ma la guerra fa paura e la gente ormai va al supermercato in un clima di panico. Il panico da razionamento è già partito da nord a sud in molte parti d’Italia. Si fanno razzie sui banconi del supermercati accumulando cibo. E chi è più povero e fa la spesa giorno per giorno spesso non trova nulla. Il panico e lo stress non sono mai buoni consiglieri e così si sono avute scene poco edificanti nei supermercati italiani.
Prima di vedere cosa è successo tra i litigiosi acquirenti. Rendiamoci conto che effettivamente il rischio di un blocco merci è concreto. In effetti se la paura che la guerra possa impedire alle industrie di produrre è ancora lontana ma non lontanissima, la paura più vicina è che i tir si fermino. In sardegna da oggi parte il blocco delle merci su base volontaria e molti temono che non troveranno più niente al supermercato.
Certamente se la benzina continuerà a salire e toccherà davvero i 3 euro come molti temono il blocco merci in tutta italia può diventare realtà e allora il panico sarebbe davvero palpabile. Ma come dicevamo lo stress e la paura spingono a fare le cose peggiori.
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Litigi e tensioni si stanno registrando in vari punti vendita della grande distribuzione e spesso chi non trova più nulla ai banconi accusa i supermercati di accantonare il cibo per sé o per gli amici. Insomma una brutta situazione di tensione che rischia solo di peggiorare se lo scenario internazionale si protrae.
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