Sembra davvero essere arrivata la parola fine per quello che riguarda la stagione dei bonus casa.
Quanti italiani avevano approfittato dei bonus casa. Chi modo lecito e chi in modo illecito. Una serie di cantieri aveva riempito tutta l’Italia, ma ben presto le cose hanno cominciato a prendere una brutta piega. Mentre si facevano le pulci ai percettori del reddito di cittadinanza per qualche centinaio di euro in più o in meno, 4,4 miliardi di frodi hanno arricchito disinvolti imbroglioni.
È arrivata così la durissima stretta sulla cessione dei crediti che ha determinato un caos autentico nel settore. Ma adesso la parola fine sembrano scriverla i costi e questa volta il Governo non può farci proprio niente. Nel mondo del bonus casa tutti hanno paura per una ragione o per l’altra. Poste Italiane ha paura di accettare i crediti e stralcia quelli del 2021 gettando nel panico soprattutto gli incapienti.
Crediti sospetti e prezzi troppo alti
Infatti davvero troppi crediti di dubbia provenienza stanno ormai circolando nel nostro paese proprio a causa dei bonus casa. Dunque Poste Italiane riapre la piattaforma ma mette le mani avanti: i documenti da presentare sono davvero tantissimi e i tempi per esaminarli potrebbero essere lunghissimi. Ma ormai c’è davvero qualcuno che ha voglia far partire un cantiere con il bonus casa? Gli esperti dell’edilizia dicono di no. Bonus casa o meno, i costi dell’edilizia sono veramente cresciuti troppo a causa dell’inflazione e ormai far partire i cantieri non ha più senso.
Prezzi troppo alti
In Italia tutto si sta fermando dai camion alle pompe di benzina, dai supermercati ai cantieri dell’edilizia. È una situazione che gli esperti del mondo edile definiscono con toni davvero apocalittici e c’è da capirli. Effettivamente le materie prime a partire proprio dall’energia stessa sono ormai arrivate a livelli insostenibili. Ma qual’è concretamente la prospettiva per questo settore? Secondo gli esperti la stretta sulla cessione dei crediti ed i rincari lo fermeranno progressivamente.
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Su questo c’è poco margine di dubbio, specie se il conflitto dovesse protrarsi per parecchio tempo. Dunque dalle analisi degli esperti sembra profilarsi un’agonia per il mondo dei bonus i tempi della quale sarebbero scaditi da guerra ed inflazione. Il prossimo prezzario MiTE è tra un anno e nel frattempo i prezzi sono fuori scala rispetto alla realtà.